Ragusa, 16 gennaio 2018
A seguito dell’intensificazione delle attività di controllo e contrasto ai traffici illeciti a cura dei finanzieri del Comando Provinciale di Ragusa al Porto di Pozzallo, sono stati fermati 12 cacciatori di frodo in procinto di imbarcarsi sul catamarano diretto a Malta. Le Fiamme Gialle della Tenenza di Pozzallo, congiuntamente ai funzionari dell’Agenzia delle Dogane ed al personale del Nucleo Venatorio della Polizia Provinciale di Ragusa, hanno eseguito una preliminare analisi rischio sulle liste passeggeri, che successivamente ha portato in questi ultimi giorni a sottoporre a controllo sedici soggetti maltesi che, attirati dall’importante diversificazione faunistica tipica delle province di Ragusa e Siracusa, sono giunti in Sicilia per praticare una indiscriminata attività venatoria.
Alcuni di questi sono stati trovati in possesso di esemplari di selvaggina abbattuta riconducibile a specie animali protette (soprattutto uccelli anatidi tra cui morette, combattenti, marzaiole, ecc.), altri sprovvisti di regolare porto d’armi ed altri ancora in possesso di strumentazione come puntatori laser, richiami elettroacustici per uccelli e fari notturni, strumenti, questi ultimi, vietati per uso caccia.
I 12 cacciatori di frodo sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria ai sensi delle norme a tutela della fauna selvatica e del prelievo venatorio, mentre le armi in dotazione, nr. 12 fucili da caccia e relativo munizionamento, sono stati sottoposti a sequestro, unitamente a diverse decine di esemplari di volatili abbattuti, riconducibili ad una attività condotta in maniera assolutamente illecita. Occorre evidenziare che, con il D.Lgs. 177 del 2016, alla Guardia di Finanza sono state affidate alcune funzioni precedentemente demandate al solo Corpo Forestale dello Stato.
Fra queste rientrano i controlli doganali sul commercio illegale della flora e della fauna in via di estinzione.
I controlli doganali posti in essere dai militari del Corpo in attuazione della Convenzione di Washington (C.I.T.E.S.), sono finalizzati a contrastare il commercio illegale della flora e della fauna selvatica e rappresentano un fondamentale presidio a tutela delle specie in via di estinzione, concorrendo alla salvaguardia della biodiversità.