La Fondazione Fiumara d’Arte, l’Associazione Salviamo i Boschi e una rete di associazioni del territorio ionico, insieme con i bambini con sindrome di Down, salutano il nuovo anno all’insegna della gioia: La gioia e la felicità sono un diritto inalienabile dell’umanità.
Domenica 31 dicembre 2017, dalle 10:00 alle 12:30 – Centro Culturale Le Rocce, Via Castelluccio, Capo Mazzarò (Taormina)
Un inno di gioia, pace e speranza, un entusiasmante viaggio attraverso gli occhi per arrivare al cuore e risvegliare lo stupore che alberga dentro ognuno di noi. La Fondazione Antonio Presti – Fiumara d’Arte e il gruppo Salviamo i Boschi sono i promotori di un evento in programma domenica 31 dicembre alle Rocce di Taormina dalle 10 alle 12.30: di scena il primo Festival dell’Aquilone, una manifestazione nata per salutare il nuovo anno all’insegna della gioia e della condivisione. Un messaggio di libertà, con decine di aquiloni colorati a volteggiare nel cielo del promontorio di Capo Mazzarò, luogo incantevole di straordinaria bellezza paesaggistica. Saranno presenti all’evento i ragazzi dell’Istituto “Alcide De Gasperi” di Aci San Antonio, l’artista dott. Franco Pulvirenti e la sua fisarmonica, Michele La Paglia con le sue melodie senza tempo, il soprano Elisa Moschella, Salvatore Bonanno (esperto ed appassionato di aquiloni), l’Associazione Bimbi e Persone Down di Catania, i boy scout Gli Aquilotti del CAI di Acireale, i rappresentanti del Katane Diving Club, dell’Etna Divers, del Cad Sociale Regione Sicilia, del CAI di Acireale e Catania oltre alle Associazioni La Voce del Mare e Teatro Neon Catania.
Nelle settimane antecedenti l’evento i ragazzi, insieme ai loro insegnanti, hanno realizzato gli aquiloni che, nel giorno di San Silvestro, voleranno alti sopra le Rocce di Capo Mazzarò; alcuni ragazzi con sindrome di Down faranno volare delle colombe bianche in segno di pace e di gioia. L’evento include anche la mostra fotografica Il Bosco: un ecosistema da conoscere e tutelare, un’esposizione nata con lo scopo di sensibilizzare sulle bellezze dei boschi e sui gravissimi danni causati dagli incendi. I partecipanti sono invitati a portare un aquilone e ad indossare la maglietta “Salviamo i boschi”. I più impavidi avranno l’opportunità di fare l’ultimo bagno del 2017 nella spiaggia sottostante alla baia di Mazzarò. La sera, nelle proprie abitazioni, un gruppo di volontari condividerà il cenone di fine anno con i più “fragili e soli” della nostra società: gli anziani. Chi, volontariamente, volesse prendere parte a questa iniziativa, potrà richiedere informazioni direttamente agli organizzatori contattando il numero 3283671712.
Il verde promontorio Le Rocce di Capo Mazzarò, un tempo Perla dello Jonio e fiore all’occhiello di Taormina, è stato consegnato per cinquant’anni al nulla, alla dimenticanza e all’indolenza: oggi rappresenta l’ultima scommessa culturale di Antonio Presti che, evento dopo evento, sta trasformando questo straordinario sito in un centro culturale internazionale con un’accademia e una scuola di restauro: “Voglio presentare alla collettività – dichiara il mecenate – la favola di un luogo rimasto intatto nella sua purezza dopo un lungo incantesimo. Per rianimarlo bastano solo cuore e conoscenza. Questo incontro di fine anno a Le Rocce vuole essere un augurio di vero cuore di Buon Anno con la speranza che porti a tutti gioia, pace e serenità, condizioni universali di bellezza e stati emozionali dell’anima che appartengono al mondo esclusivo di ogni essere umano. I governi di tutto il mondo dovrebbero tener conto delle libere aspirazioni dei cittadini in un percorso che elabori costantemente i concetti di cultura e bellezza. Il Diritto alla gioia e alla felicita’ e’ rivolto soprattutto a tutti quegli uomini che in questo momento si sentono esclusi da questo inalienabile diritto”.
“Salviamo i boschi – afferma Giuseppe Receputo, fondatore del gruppo omonimo – ha lo scopo di sensibilizzare la gente sui gravi danni che la nostra civiltà sta infliggendo alla natura. La nostra Madre Terra è in grave pericolo e va salvaguardata. Noi siamo semplici ospiti in questo pianeta meraviglioso che dobbiamo preservare per le generazioni future. Lanciare gli aquiloni con gioia e pace significa lanciare uno sguardo dall’alto sul fenomeno degli incendi allo scopo di salvaguardare il bene più prezioso che abbiamo: la Terra”. Alla domanda “Cosa hai rappresentato sul tuo aquilone?”, Carmelo, un ragazzo con sindrome di Down studente di una scuola coinvolta nell’evento, ha risposto: “Sul mio aquilone ho disegnato il mare, così quando si alzerà in volo sarà come uno specchio dell’anima che riflette l’universo”.