AreaOdeon e Comune di Messina stamattina hanno presentato tutti i dettagli dell’evento
Coinvolti nove comuni a vocazione turistica della provincia e altrettanti festival internazionali
MESSINA – Un percorso di installazioni luminose attraverso centri urbani a vocazione turistica della provincia messinese per dare vita a un itinerario artistico originale, valorizzando il patrimonio locale. Dal 16 al 27 maggio l’arte della luce troverà casa in provincia di Messina con il Sicilia Light Art Festival. 20 artisti internazionali, provenienti da nove festival partner, realizzeranno installazioni di luce, spettacoli di audiovisual 3D mapping e parteciperanno a workshop, conferenze, tavole rotonde per un progetto che si propone un obiettivo artistico inedito: riunire per la prima volta le energie creative e i talenti di vari festival di luce europei in una co-direzione artistica da sperimentare nel Messinese.
Il progetto, presentato questa mattina alla Camera di commercio, nell’ambito del convegno “L’arte della luce come veicolo di promozione turistica innovativa”, nasce dalla collaborazione tra la piattaforma creativa AreaOdeon e il Comune di Messina. Una collaborazione avviata durante il Kernel Festival – che nel 2015 portò in città 18 mila persone in due giorni – che oggi si rinnova, puntando su una formula ancora più innovativa, come spiega Marcello Arosio, direttore artistico del Sicilia Light Art Festival e del Kernel: «Abbiamo intercettato la volontà da parte del Comune di sostenere un progetto di ampio respiro per lo sviluppo culturale e turistico. Da qui è nata l’idea di progettare un festival diffuso. Inoltre, in collaborazione con l’ILO – International Light Art Organization, abbiamo scelto di condividere la co-direzione artistica con altri festival internazionali. Così, il potenziale immenso che era in embrione nel Kernel, può diventare grande nel 2018 con il Sicilia light Art Festival, mettendo insieme le economie adeguate e con la collaborazione di amministratori e operatori locali, in un periodo, maggio, che anticipa l’apertura della stagione turistica vera e propria».
Il convegno ha avviato ufficialmente la collaborazione con i partner di progetto, in particolare con sindaci e assessori di riferimento delle amministrazioni locali coinvolte nella progettazione (presenti i rappresentanti di Messina, Monforte S. Giorgio, Milazzo, Montalbano Elicona, Capo d’Orlando, quelli di Lipari sono stati bloccati dal maltempo). Ma l’invito è stato esteso anche ad altre amministrazioni, a partire da Taormina, Savoca e Spadafora, oltre ai rappresentanti della filiera turistica, agli operatori economici. L’intento è allargare il più possibile la partecipazione e fare rete con i principali attori locali a cui è stato presentato l’impatto turistico dei festival internazionali di luce sulle economie delle città che li ospitano.
«ILO riunisce 25 festival internazionali di luce – sottolinea Robbert Ten Caten, invitato al convegno in rappresentanza dell’International Light Festival Organization – per un bacino di utenza complessivo di oltre 12 milioni di visitatori. Quando abbiamo cominciato con il Glow Festival di Eindhoven, la città non era una meta turistica. Oggi, dopo dieci edizioni, un comune di 223.000 abitanti ospita fino a 730 mila visitatori».
«Anche Cascais – aggiunge Nika Perne, assistente curatrice del LUMINA Light Festival che si svolge nella città costiera portoghese – durante il festival arriva ad ospitare quasi mezzo milione di turisti, con un tasso di occupazione delle camere d’albergo di quasi il 100%. La dimensione internazionale è molto importante, ma la spina dorsale dell’evento sono i partner locali: hotel, ristoranti, compagnie di trasporto, amministratori».
Commercianti e aziende messinesi sono pronti a fare rete? Sì, secondo Alberto Palella, vicepresidente della Camera di commercio: «Messina ha sete di eventi che generano un meccanismo virtuoso che dà linfa al nostro territorio e il Sicilia Light Art Festival è, certamente, uno di questi. I festival della luce sono una straordinaria occasione per promuovere e valorizzare i territori. Un circuito del quale è molto importante che la città metropolitana di Messina entri a far parte».
«Il grande evento fine a se stesso da solo non basta per cambiare il volto di una città – sottolinea l’assessore comunale alla cultura Federico Alagna – servono progetti che si muovono sui binari di una politica culturale il più possibile inclusiva, coesa e innovativa, capace di proiettarsi su scala internazionale senza cedere di un millimetro all’interazione costante e costruttiva con tutti gli attori della filiera turistica e culturale. Il Sicilia Light Art Festival è uno di questi. Un percorso che, pur nella sua forte contemporaneità, non sacrifica quegli elementi di coesione culturale che riteniamo così importanti per la crescita della nostra città. Non a caso, abbiamo già previsto una seconda edizione, iscritta nella cornice delle proposte presentate al MiBAC insieme alla candidatura di Messina a Capitale della cultura 2020»
«Lavorare per trasformare l’evento culturale Sicilia Light Art Festival da evento temporaneo in manifestazione stabile e strutturale da inserire nella programmazione turistica regionale – aggiunge l’esperto regionale di turismo Filippo Grasso – darebbe un segnale positivo. Significa agire sia sul potenziale turistico delle aree siciliane, sia sulla loro capacità di diventare motore culturale e motore dello sviluppo economico dell’intero territorio, originando nel contempo un esempio di governance in grado di generare identità culturale, benessere economico e coesione sociale».
«Fino a oggi la nostra città è stata quasi saltata, più spesso solamente attraversata, dai flussi turistici internazionali attratti dalla Sicilia – conclude l’assessore allo sviluppo economico del Comune di Messina Guido Signorino – adesso vogliamo costruire per Messina un posizionamento specifico e riconoscibile nelle rotte turistiche internazionali. Durante il Sicilia Light Art Festival intendiamo fare innamorare i turisti di Messina e delle sue bellezze, rendendo accessibili siti poco raggiungibili (come i Forti Umbertini), studiando collegamenti fruibili e funzionali, facilitando l’apertura dei siti di interesse, raccordandoci anche con la Marina Militare per valorizzare l’intera zona falcata, vorremo offrire una fruizione in trekking del territorio. Sarà però necessario fare sistema tra settore pubblico e settore privato ma soprattutto tra amministrazioni comunali della provincia».
Al termine del convegno, gli ospiti internazionali sono partiti per un tour di sopralluoghi nei comuni che ospiteranno la manifestazione.