Grande partecipazione di pubblico e di operatori naturalistici alla Festa dell’Albero svoltasi a Le Rocce di Capo Mazzarò (Taormina).
Si è conclusa con successo, oggi domenica 19 novembre, la Festa dell’Albero tenutasi a Le Rocce, famosa spina di verde che si affaccia sul mare Ionio, che negli anni cinquanta sarebbe dovuta diventare un marchio turistico di qualità per Taormina. Sono invece passati oltre cinquant’anni e questo splendido paradiso tra cielo e terra non è altro che un sito degradato e abbandonato.
Già dal giorno della sua apertura avvenuta il 27 luglio 2014, grazie a un comodato d’uso per 99 anni concesso alla Fondazione Fiumara d’Arte dell’artista/mecenate Antonio Presti, il sito Le Rocce ritorna a vivere con una programmazione di eventi e iniziative culturali di notevole interesse.
Per la Festa dell’Albero, i protagonisti al Centro Culturale Le Rocce sono stati gli studenti del II Istituto Comprensivo Alcide de Gasperi di Aci Sant’Antonio accompagnati dal Dirigente Scolastico Silvana Di Bella e dalla Prof.ssa Valeria Aloi, che, insieme ai loro volenterosi genitori, si sono cimentati in una pulizia straordinaria del sito e alla piantumazione di alberi come simbolo di rinascita.
«Quello di oggi – commenta la Prof.ssa Silvana Di Bella, Dirigente scolastico del II Istituto Comprensivo Alcide De Gasperi di Aci Sant’Antonio – è un percorso sul rispetto dell’ambiente e del territorio avviato dai nostri studenti già lo scorso settembre. In questa giornata di bellezza rafforziamo questo nostro laboratorio didattico per far si che i nostri giovani possano avere una profonda coscienza e consapevolezza culturale e sociale a difesa della natura».
Salviamo i Boschi è un gruppo che ha il solo scopo di salvare quello che abbiamo ereditato dalle generazioni passate: «Noi siamo ospiti in questo luogo meraviglioso che è la Terra – dichiara il Fondatore Giuseppe Receputo – e lo dobbiamo preservare è lasciarlo migliore alle generazioni future. Oggi è stato un giorno di rinascita. I nostri alberi sono parte della nostra biodiversità e noi sopravviviamo grazie ad essa. Questa estate è stata un ecatombe di biodiversità ovunque in Sicilia a causa degli incendi purtrobbo di natura dolosa. Oggi approfittiamo della festa dell’albero per dare un segno di rinascita sia al nostro ambiente che a questo straordinario luogo, Le Rocce di Capo Mazzarò, che sta riprendendo vita».
Tra i genitori degli studenti presenti, anche il Sindaco del Comune di Aci Sant’Antonio Santo Caruso «Il successo della Festa dell’Albero – sostiene il Sindaco – è stato ottenuto grazie all’impegno di persone che hanno nel cuore la nostra terra. Questa esperienza mi ha fatto capire che abbiamo bisogno di queste persone se vogliamo portare avanti, senza secondi obiettivi, la salvaguardia della nostra natura che fa parte del bello della cultura siciliana. Grazie ad Antonio Presti che, anche questa volta con la sua forza e le sue parole, ha dimostrato la volontà di offrire una visione nuova, che è quella di creare delle sinergie e collaborazioni tra enti locali, associazioni e soprattutto con le scuole».
Soddisfatto Antonio Presti, presidente della Fondazione Fiumara d’Arte, che spiega «La Festa dell’Albero organizzata oggi a Le Rocce di Capo Mazzarò è una di una lunga serie di iniziative che condurranno alla realizzazione di un museo della contemporaneità che va dalla valle ionica al parco dell’Etna. Lo scambio con le Pro Loco, le scuole e le associazioni come il “Gruppo Salviamo i Boschi”, concorreranno a creare un grande centro culturale artistico-monumentale. Voglio fare diventare Le Rocce – continua Presti – un vanto turistico internazionale. Le Rocce non devono rigenerare un futuro solo per sé ma restituire bellezza a tutto il territorio, un laboratorio di idee che divengono realtà grazie alla sinergia con enti, scuole e associazioni, e con un continuo dialogo con le maggiori esperienze artistiche internazionali».
Presenti all’evento gli Scout Agesci e il CAI di Acireale, e il Katane Diving Club di Catania. Si ringraziano il vivaio Leotta di Acireale e il vivaio Quattrocchi di Mascalucia.