La situazione di criticità dell’ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto, manifestata in tutta la sua reale e drammatica dimensione dalle vicende e dalle cronache di questi ultimi giorni, le carenze di un presidio sanitario in cui ormai non si riesce ad assicurare più non soltanto gli interventi chirurgici in urgenza, ma neanche quelli in elezione, sono il risultato della politica fallimentare condotta dall’ormai ex Assessore regionale della Salute On.le Guicciardi.
L’On.le Guicciardi, esponente di spicco del governo Crocetta, sarà ricordato – soprattutto, purtroppo, dalle istituzioni municipali della nostra provincia – come l’assessore che di fronte ai rappresentanti delle comunità locali assumeva impegni solenni che all’indomani stesso sarebbero stati smentiti sistematicamente dalle scelte fatte dal Governo regionale.
Quanti impegni, infatti, ha assunto nel corso dei tanti incontri in cui abbiamo cercato, insieme agli altri sindaci del Distretto socio sanitario 28, di manifestare e di far valere le nostre ragioni – ragioni che, si badi bene, erano e sono le ragioni legittime di migliaia di cittadini che ci onoriamo di rappresentare – impegni che tuttavia sono rimasti disattesi al punto che – cosa inaudita – per tutelare i nostri concittadini siamo stati costretti, come extrema ratio, a proporre ricorso contro i provvedimenti della Regione davanti al Tribunale Amministrativo Regionale.
Il precedente Governo regionale ha inopinatamente realizzato un disegno che ha prodotto lo smantellamento della presenza pubblica in intere aree dell’organizzazione sanitaria regionale.
Il presidio di Barcellona Pozzo di Gotto – nato, e ancora da completare, a servizio di un territorio articolato e con un bacino d’utenza di oltre 70.000 persone – è stato vieppiù privato di servizi, di attrezzature e di personale, e gravemente menomato, nonostante l’impegno quotidiano degli operatori sanitari, nella sua capacità operativa di ospedale a servizio di una comunità.
Ma se la situazione è grave a Barcellona Pozzo di Gotto, certamente non è migliore a Milazzo, il cui ospedale, secondo il piano di riorganizzazione della rete ospedaliera predisposto dalla Regione, avrebbe dovuto essere elevato – insieme a quello di Barcellona Pozzo di Gotto, nell’ottica dell’ospedale riunito – al rango di DEA di II livello: in realtà è rimasto al palo, privo di strutture, di attrezzature, di mezzi e di unità operative che possano essere considerati minimamente sufficienti a servire un territorio così vasto.
Il risultato di questa strategia miope è davanti agli occhi di tutti, è vissuto sulla pelle di tutti!
Il danno, purtroppo, non si ferma qui: quotidianamente, infatti, leggiamo sulla stampa di problemi e di criticità che riguardano comunità pressoché di tutta provincia, di ospedali che non riescono a garantire i livelli essenziali di assistenza.
Davanti ad una condizione così drammatica della sanità pubblica nella provincia di Messina, il nostro auspicio è che il Presidente della Regione, On.le Musumeci, apra un tavolo tecnico di confronto che coinvolga effettivamente le istituzioni locali, essenziale al fine di giungere a soluzioni realmente condivise e tali da porre fine finalmente ai disagi che quotidianamente patiscono migliaia di cittadini ai quali viene negato il diritto alla salute sancito dalla Costituzione della Repubblica come diritto fondamentale dell’individuo e interesse della collettività, cittadini che oggi per curarsi in modo adeguato sono sovente costretti ai cosiddetti “viaggi della speranza”.
Ineludibile ed essenziale sarà il contributo della deputazione all’A.R.S. della provincia, che é chiamata a dare nuova e autorevole voce alle aspettative della collettività in ordine ad un’offerta sanitaria che sia degna del vivere civile.
La definizione di efficaci strategie di gestione d’interesse generale, soprattutto in settori così delicati della vita pubblica, presuppone un’azione politica fondata su un sereno confronto e che sia mirata alla ricerca di soluzioni equilibrate utili a contemperare al meglio le esigenze convergenti (economicità ed efficienza) insieme alle aspettative di tutti gli attori che sono presenti nello scenario di riferimento (i cittadini delle diverse aree della regione e della provincia).
Il nostro auspicio – e interesse collettivo – è che venga costruita una rete sanitaria che, coniugando razionalità ed economicità, sia realmente efficiente ed in grado di rispondere adeguatamente ed in modo equilibrato alla domanda di sanità che proviene dalla diverse aree della provincia e della regione.
In attesa che quest’auspicio possa diventare realtà – e nella consapevolezza che esso impone un percorso assolutamente delicato e complesso – tutti noi sindaci del comprensorio intanto chiediamo con forza al Direttore Generale dell’A.S.P. di Messina di adottare, utilizzando opportunamente gli strumenti comunque disponibili nello scenario esistente, ogni strategia e misura idonea a superare – o almeno contenere, laddove non sia possibile diversamente – le attuali gravi criticità, anche per evitare che gli effetti di una mala gestio politica – peraltro più volte denunciata – siano rubricati a casi di “malasanità” sulla pelle dei cittadini e sulle spalle degli stessi operatori sanitari che lavorano “sul campo”.