Presente il sindaco di Messina, Renato Accorinti, lo scorso giovedì 9, a Rimini, dove si è svolta la Fiera internazionale del recupero di materia ed energia e dello sviluppo sostenibile, Legambiente, con il sostegno di Fater e Iterchimica, ed in collaborazione con Ecomondo, ha premiato le città più dinamiche, innovative e soprattutto sostenibili e rispettose dell’ambiente, sulla base del filo conduttore che lega le buone pratiche e le buone idee di Ecosistema Urbano 2017.
Si tratta di 22 esempi virtuosi, messi in atto da amministrazioni, associazioni o cittadini, e che abbracciano tanti temi e settori, dalle buone pratiche legate alla mobilità sostenibile come la tramvia T1 Firenze-Scandicci (lanciata nel 2010 e che registra 30mila passeggeri al giorno) o il sistema tramviario di Palermo (24 km di binari attivi dalla fine del 2015 che hanno contribuito ad un cambiamento negli stili di mobilità dei cittadini); il progetto partecipato del Grab, che riguarda la città di Roma (il Grande raccordo anulare delle bici ideato e promosso da una rete di associazioni, soggetti istituzionali e partner tecnici e che prevede anche la pedonalizzazione dell’Appia Antica); il piedibus bambini a piedi di sicuri di Trento, che coinvolge oltre 2mila bimbi; per passare poi al recupero e alla valorizzazione dei beni culturali come l’adozione collettiva delle antiche mura dell’Aquila.
Ed ancora altri esempi virtuosi legati alla raccolta differenziata e al riciclo di rifiuti come il Riciclalabolario pensato dal Comune di Pordenone che, tramite la piattaforma messa a disposizione sul proprio sito, aiuta e fornisce ai cittadini indicazioni per una corretta raccolta differenziata. Pordenone, anche grazie a questo tipo di iniziative, è il Comune migliore in Italia (dati Ecosistema Urbano Legambiente 2017) con oltre l’86 per cento di rd. E inoltre le buone pratiche all’insegna della lotta allo spreco alimentare, come il progetto Non Scado, avviato in via sperimentale dal comune di Ragusa nel 2013, su idea del circolo di Legambiente e di due associazioni di volontariato cattolico, Vo.Cri e Mecca melchita, in collaborazione con la Fondazione per il Sud. “Non scado” si basa sul recupero dei beni alimentari e non, rimasti invenduti, ma ancora perfettamente salubri e utilizzabili. Tra le best practices di Ecosistema Urbano troviamo azioni che riducono gli impatti ambientali, migliorano la qualità della vita in città, dimostrano che si possono avere aree urbane più sostenibili e innovative.
Tra gli altri, il progetto Force di Genova, che intende recuperare risorse che possono diventare nuovi prodotti o materie prime da reinserire nel ciclo tecnologico e biologico. Il comune ligure si occupa, in particolare, della filiera dei rifiuti legnosi; la “Sharing mobility al posto dell’auto blu” avviata dal Comune di Milano, primo embrione di “corporate car sharing” italiano, con cui, insieme ad Atm e Amat (Agenzia del Comune), l’Amministrazione comunale ha dismesso quasi completamente il proprio parco auto (incluse quelle blu), distribuendo tra il personale, tessere del servizio di car sharing; il Piedibus “Bambini a piedi sicuri”, avviato nel 2004 dal comune di Trento, con il coinvolgimento di due scuole e che oggi interessa dodici istituti primari per un totale di oltre 2 mila bambini.
Tra le altre buone pratiche, c’è Veloce, la logistica a 220volt, una società, pubblica al 55 per cento, che utilizza mezzi elettrici per il trasporto merci di Vicenza; ed un’altra che mette al centro i bambini, con il nuovo campo giochi inclusivo inaugurato a Bolzano, al termine di un percorso dal basso e partecipato, avviato da Christine Janssen (fisioterapista del Servizio di Neurologia e riabilitazione dell’età evolutiva dellʼOspedale di Bolzano) e da un gruppo di genitori di bambini disabili, che hanno espresso l’esigenza di poter far giocare i propri figli, serenamente e in sicurezza, insieme agli altri bimbi. La coesione sociale è anche uno dei temi al centro di “Tutto il Mondo per Strada”, promosso da Legambiente, che intende dedicarsi alla raccolta dei micro rifiuti sparsi lungo le strade periferiche e instaurare una positiva relazione con i richiedenti asilo ospitati dal Comune di Treviso. Tra gli altri esempi virtuosi, il progetto RistoriAMO, ristoranti a spreco zero, ideato e promosso dall’associazione Officina Dinamica, in collaborazione con il Comune di Ferrara, Hera e Ausl Ferrara, e che coinvolge per il momento una dozzina di ristoranti della città.
L’idea è quella di invitare i clienti a portare via il cibo avanzato. E poi Mensa con la tua Testa, promosso dall’associazione Ya Basta! di Perugia e cofinanziato dalla Regione Umbria, rivolto alle scuole e ai doposcuola, progetto che ha l’obiettivo di offrire ai piccoli alunni cibi di qualità a prezzi accessibili, preferibilmente biologici e a km zero; ricorrere a imballaggi riciclabili e non inquinanti riducendo ai minimi termini la plastica; valorizzare territorio e produzioni locali diffondendo un consumo consapevole attento a provenienza, standard di produzione e stagionalità di frutta e verdura.
La sostenibilità passa anche per la moda, come accade a Verona, dove La Cooperativa Sociale Quid Onlus dal 2013 lavora a un progetto che combina business, valori sociali e sviluppo sostenibile, per coinvolgere lavoratori svantaggiati, come ex detenuti, immigrati senza permesso di soggiorno e soprattutto donne dal passato travagliato, riuscendo a reinserirli nel mondo lavorativo. A livello ambientale lo scopo del progetto è il reimpiego di tessuti “di scarto” per la produzione di vestiti di qualità Made in Italy che riescano a essere competitive sul mercato. Oltre al GRAB, tra i premiati a Ecomondo, anche l’iniziativa “I’m a Tree” di A3P, studio di architettura e del paesaggio e design, che prevede un parco memoriale dove sarà consentita, nel rispetto delle normative vigenti, la dispersione delle ceneri all’aperto o tramite interramento di urne biodegradabili in prossimità delle quali sarà possibile mettere a dimora il proprio albero commemorativo, simbolo della vita che si rigenera. E ancora “I mercati rionali per la coesione sociale”, percorso avviato dal Comune di Torino, sulla base del lavoro del Politecnico attraverso percorsi partecipativi collettivi per favorire le micro economie locali e di quartiere e la coesione sociale.
La Ciclopolitana di Bolzano, che prevede la realizzazione di interventi per connettere tra loro diversi percorsi ciclabili, attrezzarli con strutture e tecnologie avanzate su cui implementare un servizio di noleggio diffuso, integrato e interoperabile con le altre modalità di trasporto presenti in città. Tra le altre buone idee, “Una Bella Mossa per la mobilità nuova”, lanciato dalla SRM – Reti e mobilità, l’agenzia del Comune e della metropolitana di Bologna per la mobilità e il trasporto pubblico locale, con cui la mobilità nuova non si paga. Ogni spostamento effettuato dai cittadini a piedi, in bici, in bus, in treno, con il car sharing e il car pooling fa guadagnare punti e la possibilità di vincere premi. Da aprile a settembre 2017, grazie a una specifica app, è stato possibile accumulare punti e guadagnare sconti e buoni spesa semplicemente preferendo uno stile di mobilità più sano, più moderno e più sostenibile. “La bici a flusso libero si parcheggia ovunque”, un’idea in fase di sperimentazione a Firenze, senza stazioni e lucchetti, con costi limitati (30-50 centesimi per mezz’ora), e tutto con una app.
Questo tipo di bike sharing è operativo dall’estate a Firenze, con 500 bici al debutto, portate progressivamente a 4 mila nel giro di poche settimane ed un piano economico basato sulla stima di 20mila noleggi giornalieri. Sempre in tema di mobilità, premiato anche il Taxi sharing che costa e funziona come un bus, attivo da ottobre 2016 a Napoli, un servizio di navetta per trasporto collettivo con taxi al costo di 2 euro a persona per il collegamento di sette percorsi urbani di particolare interesse per la mobilità cittadina. Premio anche per #SmartME, l’internet delle cose e dei luoghi, frutto del lavoro dei ricercatori del Mobile and Distributed Systems Lab dell’Università di Messina, in collaborazione con l’Industrial Liason Office ed il Centro Informatico di Ateneo.
La soluzione #SmartME fa assumere agli oggetti presenti nella città un ruolo attivo e li fa interagire tra loro, con i cittadini e con la pubblica amministrazione secondo il paradigma dell’IoT, Internet of Things. #SmartME prevede la creazione di un’infrastruttura IoT mediante l’installazione di centinaia di sensori e attuatori in differenti punti del territorio comunale e lo sviluppo di una piattaforma open data in grado di raccogliere i dati provenienti da questa infrastruttura, elaborarli e utilizzarli per creare servizi alla cittadinanza.