Guardia di Finanza, al servizio della sicurezza del mare nel contrasto dell’immigrazione clandestina proveniente dalle coste africane.
Continuano senza sosta le attività aeronavali della Guardia di Finanza nel Canale di Sicilia per contrastare i flussi migratori provenienti dalla Tunisia e diretti verso le coste trapanesi ed agrigentine. Nelle notti appena trascorse, sono stati intercettati tre natanti carichi di cittadini extracomunitari, in prevalenza tunisini, diretti in Italia.
Nella notte del 31 ottobre, una unità navale delle Fiamme Gialle, a seguito dell’avvistamento da parte di un aereo portoghese, inquadrato nell’operazione internazionale congiunta “TRITON 2017” patrocinata dall’Agenzia Europea FRONTEX, individuava un’imbarcazione a circa 40 miglia a sud di Pantelleria intenta a perpetrare il traffico di esseri umani, che non ottemperava alle ripetute intimazioni di fermarsi per evitare il controllo da parte dei militari.
Questo rendeva necessario l’intervento di altri mezzi navali in modo da precludere ai trafficanti, una volta entrati nelle acque nazionali, ogni via di fuga e procedere al fermo di 74 uomini, 8 minori e 2 donne, una delle quali in avanzato stato di gravidanza.
I fermati, venivano trasbordati in sicurezza sui Guardacoste del Corpo e condotti nella vicina Porto Empedocle, dove venivano affidati alla Polizia di Frontiera per l’identificazione e l’avvio delle procedure di espulsione, proseguite successivamente presso l’hot spot di Milo a Trapani.
Uno scenario simile si è ripetuto la notte successiva, quando veniva segnalata dalle Capitanerie di Porto la presenza, a sud di Pantelleria, di un altro motopeschereccio che trasportava migranti verso l’Italia. Si innescavano nuovamente le attività di Polizia di sicurezza sul mare, proprie del comparto aeronavale della Guardia di Finanza, al fine di impedire lo spiaggiamento del barcone lungo le coste agrigentine.
Così, un pattugliatore veloce del Gruppo Aeronavale della Guardia di Finanza di Messina, già impegnato nella sorveglianza e controllo del Canale di Sicilia, ingaggiava il natante con i migranti riuscendo, con manovre appropriate, ad impedirne la fuga salvaguardando l’incolumità del carico umano di 41 uomini adulti di sedicente nazionalità tunisina che venivano trasportati anch’essi a Porto Empedocle e presi in consegna dalla Polizia di frontiera.
Infine, nella serata del 2 novembre, il Guardacoste G.125 FUSCO, rischierato a Lampedusa dal Comando Regionale Sicilia della Guardia di Finanza, proprio per attuare una difesa avanzata del territorio dal fenomeno dei cosiddetti sbarchi fantasma nella provincia di Agrigento, ha intercettato una piccola barca in vetroresina con motore fuoribordo da 40 cavalli, senza sigla identificativa, che navigava verso le coste lampedusane.
Il Guardacoste sottoponeva a controllo di polizia il natante riscontrando la presenza a bordo di 7 uomini, migranti irregolari di origine dichiarata tunisina, uno dei quali di minore età. I fermati sono stati trasportati nel porto di Lampedusa e traferiti presso il locale hot spot di Lampedusa per le operazioni di identificazione e di polizia giudiziaria volte all’individuazione delle responsabilità penali.
Agrigento, 03 Novembre 2017