Il prossimo lunedì 30 ottobre, a partire dalle ore 16.15, nella Chiesa di San Basilio a San Marco d’Alunzio (Messina), verrà presentato lo studio condotto da don Salvatore Miracola sulla vita del frate eremita Girolamo Lanza «Girolamo Lanza e gli Eremiti di San Francesco», pubblicato dall’editrice «L’Ascesa».
All’appuntamento prenderanno parte il vescovo di Patti, mons. Guglielmo Giombanco, l’autore del volume, il prof. Antonino Faraci, docente di Lettere presso il Liceo Classico di Sant’Agata Militello, il prof. Antonino De Luca, già docente di Lettere nelle scuole statali, e il prof. don Basilio Rinaudo, rettore del Seminario di Patti e docente presso l’Istituto Teologico «S. Tommaso» di Messina.
La ricerca di don Miracola sul frate riformatore aluntino stimola la curiosità e suscita alcune riflessioni sul significato della riforma nella Chiesa del XVI secolo.
“Fra Girolamo è uno dei figli più illustri della Comunità di San Marco d’Alunzio e far conoscere la vita e le opere di questa figura ricca di umanità e di profonda spiritualità mi sembra quanto mai opportuno per un dovere di gratitudine ecclesiale nei confronti di una persona che con la sua vita ha permesso alla luce di Dio di risplendere nel mondo.” Incomincia con queste parole la presentazione del libro che fa Mons. Guglielmo Giombanco Vescovo di Patti.
Girolamo Lanza nacque a San Marco, sui monti Nebrodi in provincia di Messina, nel 1510 dalla nobile famiglia Filingeri-Lanza. Dopo il matrimonio con la nobildonna Elisabetta de Filangerio, decise di abbracciare la vita eremitica rinunciando alle ricchezze del suo casato e scegliendo di vivere con alcuni compagni, tra i quali San Benedetto il Moro da San Fratello, l’ideale evangelico della povertà. Nel fermento di riforma anteriore al Concilio di Trento e senza richiamarsi alla protesta luterana, iniziò un movimento di rinnovamento, ispirato dalle più profonde esigenze della vita cristiana e fu capace di servire il popolo cristiano e la società del suo tempo.
Concretizzò la sua scelta di vita risiedendo prima nel romitorio di Santa Domenica a Caronia, poi nel romitorio presso il fiume Platani a Raffadali, in seguito nell’eremo della Mancusa a Carini e nel romitorio di Santa Rosalia sul Monte Pellegrino a Palermo e, infine, a San Marco, suo paese di origine, nel convento diSant’Antonio abate ove morì nel 1588.
La Moglie invece si ritirò in un monastero a San Salvatore di Fitalia.
Lo studio di don Salvatore Miracola, messo a disposizione del grande pubblico nel volume appena pubblicato, ci permette di conoscere meglio questo illustre figlio di San Marco che, insieme al cardinale Scipione Rebiba e ai vescovi Prospero e Giandomenico Rebiba, ha saputo vivere e testimoniare l’ideale evangelico nel servizio fedele e fecondo alla Chiesa e alla società.
MIRACOLA Salvatore, Girolamo Lanza e gli Eremiti di San Francesco, L’Ascesa, Patti (ME)-