Palermo, 11 agosto 2017
I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Palermo, in esecuzione di provvedimenti emessi dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo, hanno sequestrato beni per un valore complessivo pari a circa 2 milioni di euro, riconducibili a RIZZUTO Calogero (classe 1952) e al suo nucleo familiare. Le indagini eseguite nei confronti di RIZZUTO, già arrestato dalla Guardia di Finanza a gennaio del 2017, sulla base di un provvedimento della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, hanno rivelato il suo ruolo di spicco in un’organizzazione dedita al traffico di droga e i suoi contatti privilegiati con esponenti palermitani di “Cosa Nostra”. Già nel 2005, infatti, era stato tratto in arresto per i suoi traffici illeciti unitamente ad altri soggetti, tra i quali ADELFIO Mario (classe 1957), vicino alla famiglia mafiosa di PalermoVillagrazia. A seguito delle minuziose indagini patrimoniali è emerso come RIZZUTO avesse investito i proventi illeciti del traffico di droga in attività commerciali di pregio sia a Roma che a Rho (MI) e le avesse fittiziamente intestate ai propri familiari. Tali risultanze hanno portato al sequestro, disposto dal Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione, di aziende, di rapporti finanziari e di immobili, tra i quali spiccano: una villa di ampie dimensioni con piscina e arredi di lusso, una ditta individuale esercente l’attività di barberia a Roma ed un ristorante della provincia di Milano. Gli accertamenti patrimoniali, svolti dal G.I.C.O. con il coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo, hanno fatto emergere la consistente sproporzione del valore dei beni posseduti rispetto ai redditi dichiarati negli anni dall’indagato e dal suo nucleo familiare e permesso quindi di fondare su tale sbilancio il provvedimento di sequestro.