E’ ormai da un mese che i Carabinieri sulla città vigilano anche con le “Squadre Operative di Supporto”.
Le SOS sono la risposta ai gruppi terroristici armati, arginando tempestivamente possibili incursioni armate, anche con l’uso della forza.
Uomini addestrati ad entrare in azione in caso di attacchi a fuoco verso gruppi di persone, raid isolati all’indirizzo di cittadine comuni o esponenti delle istituzioni.
Le SOS operano secondo precise regole di ingaggio e svolgono compiti di sorveglianza e ricognizione dei territori loro affidati con il massimo rigore. Tiratori scelti, all’occorrenza impiegano anche fucili d’assalto e sono in grado di operare negli ambienti più diversi.
La sicurezza dei cittadini è la missione principale.
Non è dato sapere quanti uomini siano stati inviati in città, ma la loro presenza è costante, anche perché operano a stretto contatto con gli uomini del Nucleo Radiomobile, con i quali effettuano spesso controlli nelle zone più sensibili della città.
Ed è proprio nell’ambito di tali controlli che, il 25 marzo, è finito in manette il messinese STRANO Salvatore, cl 1982, ritenuto responsabile di violazione degli obblighi inerenti la sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno e guida di autovettura senza la prevista patente di guida in quanto revocata.
Erano appena passate le 11.00 quando i Carabinieri impegnati nel controllo del territorio notavano alla guida di un furgone STRANO Salvatore, che percorreva la via Rosario Livatino. Raggiunto il mezzo i militari del Nucleo Radiomobile avevano conferma che alla guida vi fosse proprio il predetto, che è soggetto gravato dalla misura di prevenzione della sorveglianza speciale con Obbligo di Soggiorno nel Comune di Messina e a cui la patente di guida era stata revocata dalla Prefettura di Messina nel 2006 proprio per le vicende a suo carico.
Configurandosi, pertanto, il reato di violazione degli obblighi conseguenti alla sorveglianza speciale, lo STRANO veniva arrestato e giudicato per direttissima.
Convalidato l’arresto, il reo è stato sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla P.G.
Tre giorni prima, il 22 marzo, gli uomini del Radiomobile avevano invece arrestato per evasione dagli uomini del Radiomobile GALTERI Francesco, 30/enne sottoposto al regime della detenzione domiciliare . Costui, nel pomeriggio del 22, nonostante fosse sottoposto a tale misura restrittiva, veniva notato da una pattuglia del Radiomobile che si era portata presso la sua abitazione al fine di verificarne la presenza, nei pressi di un terreno incolto posto a circa 50 metri dalla sua residenza. Alla vista degli operanti il predetto si allontanava, cercando di raggiungere l’abitazione in maniera piuttosto avventurosa. Infatti percorreva dapprima un tratto della via pubblica e poi un robusto asse in legno dalla lunghezza di circa 4 mt posto tra la strada e un muretto in costruzione adiacente la residenza del GALTERI. Rendendosi però conto della situazione si consegnava ai militari.
Giudicato per direttissima il giorno dopo e convalidato l’arresto, il Tribunale di Messina ha riconosciuto il GALTERI colpevole del reato di evasione condannandolo a un anno e due mesi di reclusione.