Barcellona Pozzo di Gotto – Alla vigilia de “Il lago dei cigni” del Balletto di Mosca, sold out già una settimana prima dello spettacolo, in cartellone per questo venerdì, 9 dicembre, alle ore 21, al Teatro “Mandanici” di Barcellona Pozzo di Gotto già si “scaldano” melodie e voci per un mood particolarissimo, quello che, sotto la direzione di Bartolo Stimolo, la Banda musicale ha previsto per il “Gran concerto di fine anno” (26 dicembre, ore 18:30).
In repertorio, per questo appuntamento con il quale si concluderà il 2016 e si darà il benvenuto al 2017, ci saranno infatti anche romanze liriche di grande impatto, con la soprano Antonella Trifirò e il tenore Andrea Casablanca.
Cinquanta gli strumentisti in scena, dalla famiglia dei legni a quella degli ottoni alle percussioni: Flauti ed Ottavino, Oboi e Fagotti, Clarinetti e Saxofoni; Trombe, Tromboni, Corni, Flicorni e Tube; Timpani, Campane, Glockenspiel, Xilofono, Tamburo, Gran Cassa, Piatti e le tante percussioni accessorie.
E se i lavori sono “in corso”, il “Gran concerto” fin da ora prevede l’ouverture del Guglielmo Tell di Gioacchino Rossini, il gran finale del 2° atto dell’Aida di Verdi (una innovazione, ché di norma le Bande eseguono la sola marcia trionfale), Band Land op. 242 di Derek Bourgeois, Divertimento for Flute and Wind Orchestra di Alfred Reed (con solista al Flauto Carmen Mazzeo), ma anche i più pop “Il Triello” di Ennio Morricone (tratto dalla colonna sonora del western cult “Il bello, il brutto e il cattivo”, con solista alla tromba Salvatore Cannuli), e ”Sulle Orme di Francesco” di Salvatore Schembari (piccolo poema sinfonico scritto appositamente per banda con cui l’autore racconta la vita del Santo, “Onice” di Christian Ziener (con un finale di improvvisazione jazz affidato al sax), ”Bugler’s Holiday” e “The Typewriter” di Leroy Anderson per chiudere con uno spettacolare medley di brani famosissimi dei Re del Valzer cioè gli Strauss e, naturalmente, la marcia di Radetzky. E non è tutto. Si stanno preparando, infatti, brani “natalizi” e beneauguranti “classici” popolari italiani che daranno appieno la connotazione di vera festa del teatro con cui il “Gran concerto” è stato pensato per il cartellone del “Mandanici”.
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