A Montalbano Elicona la seconda fase del progetto turistico-culturale “Tracce di Memoria”

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Concluso il primo laboratorio teatrale residenziale, inizia la seconda fase del progetto turistico-culturale “Tracce di Memoria”.
Entra nel vivo la fase di ricerca storica sul campo nell’ambito del progetto turistico culturale “Tracce di Memoria” ideato dall’associazione culturale giarrese ArchiDrama, ente promotore insieme al comune di Montalbano Elicona, l’Associazione culturale montalbanese L’Aurora, realizzato anche in collaborazione con il Club I Borghi più belli d’Italia. I ricercatori sociali hanno già avviato il lavoro sul territorio, con la raccolta e la rielaborazione di materiale fotografico, testuale. audio e video, per ricostruire la memoria storica, ovvero il contesto di tradizioni, usi e costumi, di Montalbano Elicona, luogo in cui si svolge l’intero progetto finanziato nell’ambito del PAC “Giovani No Profit” dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale. Al materiale raccolto dai ricercatori sociali si aggiungeranno anche le interviste, realizzate dai giovani partecipanti al laboratorio teatrale, agli abitanti del borgo medievale situato al confine tra di Monti Nebrodi e i Peloritani, in cerca di aneddoti e vissuti difficilmente rintracciabili sui documenti. Tutto il materiale raccolto confluirà infine in un archivio informatizzato, non solo testuale, visitabile sul web e in uno cartaceo che rimarrà a disposizione del comune di Montalbano Elicona. Si tratta di un’importante fase del progetto, avviato lo scorso agosto con il primo laboratorio teatrale residenziale, curato dal regista e pedagogo senegalese Mamadou Dioume. Venti i ragazzi, provenienti da tutta Italia, che la scorsa estate hanno raggiunto il borgo e hanno partecipato attivamente al laboratorio, svoltosi nella splendida cornice del Castello Svevo Aragonese.
“Il primo passo concreto verso la realizzazione del progetto Tracce di Memoria è stato fatto – dice con soddisfazione Alfio Zappalà, presidente dell’associazione Archidrama – La nostra prima traccia è stata segnata. Il lavoro di squadra svolto in questi lunghi mesi di preparazione ha dato i suoi primi frutti. Colgo l’occasione per ringraziare il conduttore del primo laboratorio, Mamadou Dioume, e tutti coloro che a vario titolo stanno lavorando e si stanno spendendo affinché quanto previsto dal progetto possa realizzarsi al meglio. Un ringraziamento – prosegue – va anche ai giovani che hanno preso parte al laboratorio concluso, i quali con disponibilità e serietà sono a poco a poco entrati nel progetto, prendendo per sé qualcosa di ciò che hanno trovato e lasciando, a loro volta, qualcosa di sé in ciò che stiamo costruendo. Adesso – conclude Alfio Zappalà – proseguiremo con rinnovato entusiasmo verso il secondo passo che vedrà la realizzazione di un laboratorio musicale condotto dal maestro Angelo Privitera, con la supervisione finale dei lavori dall’illustre maestro Franco Battiato, che ringraziamo per l’interesse e la disponibilità dimostrata nei confronti di Tracce di Memoria”.
Soddisfatto per l’avvio del progetto e per la realizzazione del primo laboratorio, anche il regista Mamadou Dioume. “L’avvio del progetto Tracce di Memoria è stato come partorire un bambino portatore di speranze – spiega il regista – Ha permesso l’incontro delle ricchezze e delle differenze che ciascuno di noi porta in sé. Trovare la disponibilità della gente di Montalbano e vederla partecipe, disponibile ed entusiasta dall’evento non può che incoraggiarci e spingerci ad andare avanti. Quanto al primo laboratorio – racconta Mamadou Dioume – sono stati fondamentali per i partecipanti il rigore, l’apertura, la disponibilità, il saper allontanarsi dal proprio quotidiano ed il voler scoprire l’ignoto. Sono speranzoso, visto l’entusiasmo e la generosità mostrati dalla maggior parte del gruppo e la loro capacità di apprendere e trasmettere le fondamenta dell’evento. Ora proseguiamo, scaviamo, per continuare ad “andare alla ricerca dell’impossibile”, per citare Antonin Artaud. La cultura – conclude l’artista – ha bisogno di ritrovare le sue lettere di nobiltà ed i terreni fertili sono i benvenuti in quest’avventura eccitante e affascinante.”

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