Messina: “Il dolore pazzo del dolore”: Anteprima di Taobuk , il 24 in Fiera

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Mercoledì 24, alle ore 21.30,  sul Palco ex Irrera a Mare della Fiera di Messina, sarà proposta una anteprima di Taobuk, “Il dolore pazzo dell’amore”, evento con ingresso libero, promosso dall’Assessorato Cultura e Spettacolo di Messina, in collaborazione con il festival delle “Belle Lettere” di Taormina fondato e diretto da Antonella Ferrara. L’assessore comunale alla Cultura e allo Spettacolo, Daniela Ursino, e il presidente del festival letterario, Antonella Ferrara, lanciano l’anteprima della sesta edizione di Taobuk con un evento che vedrà protagonisti il giornalista e scrittore Pietrangelo Buttafuoco e il cantautore Mario Incudine. La serata, per la quale si ringraziano gli sponsor COT e People on the move, è incentrata sullo spettacolo “Il dolore pazzo dell’amore”, tratto dall’omonimo libro di Buttafuoco (Bompiani 2013), intenso e bellissimo racconto di formazione. Lo stesso autore sarà in scena la voce narrante che si fonderà con le musiche originali di Mario Incudine (voce e corde) che curerà la Taobukregia, e Antonio Vasta (fisarmonica e organetto). La sesta edizione di Taobuk si svolgerà a Taormina dal 10 al 17 settembre, con i patrocini istituzionali di Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo, Agenzia Nazionale per i Giovani, Università di Messina Comune di Taormina, Comune di Messina-Assessorato Cultura e Spettacolo, Città Metropolitana di Messina, Assessorato regionale Turismo Sport e Spettacolo e Assessorato regionale Beni Culturali e dell’Identità Siciliana.
“Il dolore pazzo dell’amore” riunisce i canti di un unico canto, ha la forma e la forza di un “cunto” che è un tuffo nel passato di Buttafuoco, giornalista e scrittore, imbevuto innanzi tutto delle tradizioni della sua Sicilia, restituite con passione di antico cantastorie, per cristallizzare quelle storie, quei canti, e farne la rappresentazione di un mito sopravvissuto ai tempi bui del mondo. Leggende e personaggi emergono da quei luoghi e da quel tempo: le preghiere che portano doni e dolcetti; i diavoli, gli angeli, i re, le ninfe, le regine e i vescovi di “mille e una notte”, che prima di essere un libro è il teatro della vita popolare, in cui passato e presente si mescolano in un rabbioso andirivieni. E allora la storia si fa prossima: irrompe l’anno della sovversione, irrompono il terremoto del Belice e l’altro terremoto delle rivolte studentesche e operaie, mentre negli anni ottanta si accavallano le storie parallele di mafiosi e commissari di polizia, che lasciano il segno. Ma soprattutto c’è l’amore, e “all’amore bisogna credere, sempre. Anche quando ci fa pazzi di dolore”. Anche quando l’amore è una lettera d’addio che distilla malinconia. Così prendono vita varie figure: il musicante che suona per passione e sa perdersi nella pazzia e trasformare il dolore in musica; la signorina Lia, la zia che non ritiene alcun pretendente degno di lei e amministra la memoria di famiglia curando album di fotografie; lo zio Angelino, elegante cappellano militare che viaggia e frequenta il bel mondo e che, grazie all’amore per Dio, diventa l’uomo della gioia in una terra di lupi. La narrazione di Buttafuoco, una “autobiografia cantata” come l’ha definita Francesco Merlo, si fonde e si alterna alle ballate di Incudine, intrecciando una tessitura di note e parole che vanno dalla voce lontana dei carrettieri siciliani alle melodie delle serenate, fino ad arrivare alla Sicilia di oggi con le sue nuove parole e con la sua nuova musica, sempre senza tempo. “Il dolore pazzo dell’amore” è dunque un felice incontro tra letteratura e musica, com’è nello spirito di Taobuk, il festival delle “Belle Lettere” che – con le sue mostre e i concerti – celebra al contempo il connubio tra le arti.

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