Nel pomeriggio di ieri domenica 8 maggio 2016, un Assistente Capo della Polizia di Stato effettivo al Commissariato di Patti, si trovava – libero dal servizio ed in compagnia di alcuni amici – ad attraversare lo Stretto di Messina a bordo del traghetto della società “Caronte & Tourist”, nella tratta da Villa San Giovanni a Messina, di rientro da una gara ciclistica cui aveva preso parte a Bagnara Calabra, soddisfatto del terzo posto conquistato.
Quando la nave aveva superato la metà del suo rituale tragitto e i tantissimi viaggiatori imbarcati cominciavano a vedere la costa siciliana, si levavano a bordo strazianti grida di aiuto provenienti da una donna che si trovava a poppa. L’Assistente Capo raggiungeva prontamente la donna la quale, in preda alla disperazione, riusciva appena a fargli intendere che il proprio figlio si era gettato tra le onde dello stretto.
Il poliziotto superava immediatamente alcuni sbarramenti e raggiungeva i parapetti della nave, sporgendosi dai quali, effettivamente, individuava un uomo in mare.
A quel punto, il poliziotto ricercava un punto della nave in cui presumibilmente avrebbe potuto contenere le insidie delle eliche dei motori; quindi, si spogliava degli indumenti e degli effetti personali che consegnava ad un amico – cui rassegnava anche l’invito a salutare i propri figli per il caso in cui non ce l’avesse fatta – e si gettava tra le forti correnti delle gelide acque dello Stretto.
Dopo una faticosissima nuotata, riusciva a raggiungere il malcapitato giovane, che era a sua volta ormai sfinito: qualificandosi per appartenente alla Polizia di Stato, lo cingeva con le braccia, lo tranquillizzava e lo tirava verso riva.
Frattanto, sopraggiungeva in soccorso un’imbarcazione all’uopo allertata, a bordo della quale il giovane ed il suo soccorritore venivano issati e tratti in salvo.