Lo scorso 26 ottobre 2015, noi Sindaci dei Comuni del Distretto socio-sanitario D28 avevamo approvato un documento unitario, col quale, traendo spunto dalle osservazioni mosse dal Ministero della Salute nei confronti del Piano Sanitario Regionale e per preservare un livello minimo di funzionalità dell’offerta sanitaria pubblica nel comprensorio di Barcellona Pozzo di Gotto e di Milazzo, proponevamo l’integrazione tra il presidio ospedaliero “V. Fogliani” di Milazzo ed il “Cutroni Zodda” di Barcellona Pozzo di Gotto nel quadro di una nuova struttura ospedaliera, gli Ospedali Riuniti di “Milazzo – Barcellona – Lipari”.
Era la sintesi di un’azione di mesi con la quale, muovendo da una situazione comunque compromessa, cercavamo di salvaguardare il diritto alla salute dei cittadini e di assicurare a tutti un’adeguata risposta ai bisogni di servizi sanitari nel rispetto delle linee guida ministeriali e degli accordi assunti in sede di Conferenza Stato-Regioni.
Eravamo – e siamo – consapevoli che un’azione di riordino della rete ospedaliera che sia fondata su aride statistiche e sulla valutazione di meri dati economici aggregati, e che sfugga all’analisi degli elementi – statistici, ma anche demografici, urbanistici, geomorfologici e infrastrutturali – che qualificano ciascun territorio non possa in alcun modo condurre a risultati positivi in termini di efficienza ed economicità.
Di questo siamo e restiamo convinti!
Su questa base, comunque, ci siamo confrontati con l’Assessore regionale alla Salute, On.le Guicciardi, e quando è emerso che la concreta attuazione dell’ipotesi avanzata avrebbe potuto incontrare ostacolo nelle direttive del Ministero della Salute, ci siano subito recati a Roma per incontrare il Capo di Gabinetto del Ministro Lorenzin.
Il Capo di Gabinetto, Cons. Giuseppe Chiné, ci rassicura riferendo che in sede di Conferenza Stato-Regioni sono stati previsti 22 nuovi ospedali riuniti, tra i quali rientrano dunque gli Ospedali Riuniti di “Milazzo – Barcellona – Lipari”.
Nuovamente a Palermo, il 15 gennaio 2016 finalmente firmiamo, insieme all’Assessore Guicciardi e al Direttore Generale Sirna, il documento congiunto che impegna l’Amministrazione regionale all’istituzione degli ospedali riuniti con la previsione di un polo medico a Barcellona Pozzo di Gotto e di un polo chirurgico a Milazzo.
Aspettavamo la convocazione del Direttore Generale Sirna per avere il cronoprogramma dei trasferimenti aziendali ed ottenere contezza dell’avvenuta istituzione dell’area medica a Barcellona Pozzo di Gotto e dell’area chirurgica a Milazzo.
Apprendiamo, invece, della segnalazione inviata all’Assessorato Regionale del Direttore Generale della Programmazione Sanitaria del Ministero della Salute, Renato Botti, secondo cui la rete ospedaliera approvata dalla Regione Siciliana prevede circa 560 posti letto in più rispetto a quanto consentito dagli standard ministeriali.
Salta, dunque, la rete ospedaliera regionale? Saltano gli Ospedali Riuniti di “Milazzo – Barcellona – Lipari”?
Se ciò accadesse, abbiate tutti il coraggio, Governo nazionale, Governo regionale, Ministri, Assessori regionali, Direttori Generali, di assumere chiaramente davanti ai cittadini la decisione di chiudere il “Cutroni Zodda” e di concentrare tutte le strutture nel presidio di Milazzo: l’esperienza ci potrà dire se questa soluzione é in grado di reggere e di garantire l’assistenza primaria ai cittadini!
Noi siamo certi che così non può essere, e purtroppo c’è di mezzo la salute e la vita della gente!
Ma se così fosse, l’unica cosa che resta da fare a noi amministratori locali – a noi cittadini – è di intraprendere ogni iniziativa democratica, istituzionale e popolare, per difendere la sanità pubblica ed il nostro diritto alla salute.
Insieme ai Sindaci del Distretto D28 continuerò questa battaglia ad ogni livello, spero con l’ausilio di tutti!
Per questo concludo rivolgendomi innanzitutto all’Assessore Guicciardi e al Direttore Sirna, invitandoli a sostenere con passione e autorevolezza le ragioni di questa comunità presso il Ministero della Salute e presso il Governo regionale.
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