Lo scorso quindici dicembre duemilaquindici si è tenuto presso l’auditorium comunale “F. Borà” un incontro sul tema Solidarietà (coordinato da Fra’ Felice, animatore della Comunità In Spirito e Verità attiva e presente ormai da tanti anni sul territorio) in occasione del quale tutte le classi dell’ I. C. di Gioiosa Marea hanno presentato dei progetti di aiuto socio-economico, rivolti alle famiglie bisognose del paese. All’incontro era presente anche il dottor Zampino, presidente dell’ANFAAS di Patti.
L’obiettivo era quello di conoscere le esigenze di chi ci sta vicino e sensibilizzarci rispetto ai loro bisogni. Spesso infatti è più facile essere solidali con quelli più distanti, abbracciare cause a noi lontane nello spazio geografico, piuttosto che aiutare chi ci sta vicino, perché la vicinanza comporta impegno quotidiano, sacrificio, rinuncia, mentre la distanza annulla il senso della nostra presenza e ci assolve per la nostra incostanza.
Il “Progetto Solidarietà” è nato per aiutare le famiglie più bisognose, individuate anche grazie all’aiuto della scuola o della parrocchia. Solidarietà intesa non solo come aiuto economico, ma anche come sostegno morale, per donare stimoli e fiducia o semplicemente per donare il nostro tempo, riscoprendo l’importanza della condivisione. Il tempo di consumare insieme una pizza o un gelato possono diventare occasioni importanti di incontro e scambio. Infatti ci sono molte famiglie che hanno parecchi problemi da affrontare di vario genere e spesso non possono farcela senza il supporto di un aiuto esterno, anche di un semplice confronto o consiglio. Così abbiamo abbracciato delle realtà che non conoscevamo e con il nostro progetto abbiamo cercato di attenuare questi problemi.
Noi ragazzi della scuola secondaria abbiamo partecipato fattivamente a questo progetto, realizzando splendidi fiori cartacei, con materiali di riciclo, grazie alla guida della professoressa di Arte e Immagine Giusy Franchina. I fiori di carta crespa, sono stati venduti la domenica delle Palme presso la chiesa Buon Pastore e il ricavato è stato donato in beneficenza, con l’aiuto e il supporto dei nostri genitori. Altri si sono recati a far visita a famiglie con bambini ammalati, bisognosi di sostegno morale. Il progetto è stato per noi anche un’occasione di riflessione. Ci siamo chiesti: “La solidarietà è sempre e comunque possibile?” Molto probabilmente no, perché essere solidali significa superare le barriere che la diversità spesso frappone tra gli individui. Solidarietà è capacità di slancio, generosità e altruismo incondizionati, che solo gli spiriti veramente “grandi” possono provare.
Si può comunque iniziare a coltivare questo grande valore, aiutando una persona che si trova in difficoltà, standole vicino e cercando di farle superare i momenti difficili, anche con semplici gesti, mostrandole tanto affetto. Ma non bisogna confondere la solidarietà con la compassione. Un sinonimo di solidarietà, potrebbe essere fratellanza, perché anch’essa è un atteggiamento di apertura nei confronti altrui.
Un esempio di uomo solidale potrebbe essere Martin Luther King, che ha lottato per i diritti umani e per la pace, la cui celebre frase “I have a dream….” (“Ho un sogno”) esprime in pieno la sua anima solidale. Egli era convinto che un giorno non ci sarebbero state differenze tra un uomo bianco e un uomo nero. Ha fatto di tutto per il suo “popolo” cercando di portare l’uguaglianza tra “bianchi” e “neri”.
Solidali sono quindi quegli uomini che sacrificano anima e corpo per aiutare un determinato gruppo di persone o che si battono seguendo i propri ideali, non per il bene personale, ma per il bene della comunità, del popolo, del mondo intero o persino per la singola persona; infatti anche aiutare una sola persona è sempre un grosso passo avanti verso la solidarietà.
Un altro grande esempio di solidarietà è Gandhi che si è battuto tutta la vita per la difesa dei diritti umani e il rifiuto di ogni forma di violenza.
Essere solidali, quindi, vuol dire aiutare il prossimo, moralmente e materialmente, ed è sinonimo di fratellanza e amore verso gli altri. Amore che, come ci ha insegnato la lettura del romanzo della Mastrocola “Non so niente di te”, non è conoscenza dell’altro, ma accettazione incondizionata. Forse sono parole importanti, troppo impegnative, delle quali non conosciamo a fondo il significato, eppure talvolta anche noi ci sentiamo come i fiori di quella tenace ginestra, di cui cantò il Leopardi nella sua ultima lirica. Sentiamo di poter rinascere nonostante la lava dell’indifferenza voglia travolgerci, sentiamo di poter lasciare un seme della nostra esistenza su questo strano e impossibile pianeta, dove rischiamo di impazzire di solitudine se non torniamo a riprendere in pugno la nostra vita, come direbbe Fra’ Felice.
Solidarietà possibile dunque. Lo ha dimostrato anche la riuscita marcia accanto ai diversamente abili, organizzata dalla dottoressa Giuliana Scaffidi la scorsa domenica 17 aprile. Noi abbiamo partecipato e abbiamo respirato un’aria di grande rinascita, ci siamo veramente sentiti parte di un progetto comune. Abbiamo fotografato nei nostri cuori i volti e i sorrisi di coloro che sono meno fortunati di noi, che non possono correre, saltare o parlare come noi. Abbiamo ricevuto un dono immenso: il loro coraggio. E abbiamo deciso che è sempre importante esserci, contro ogni luogo comune, contro ogni qualunquismo. Grazie a Giuliana Scaffidi, che ha fortemente creduto nell’iniziativa, grazie al nostro Dirigente Prof. Leon Zingales e ai nostri docenti che ci hanno portato a conoscenza dell’importante evento.
Sabrina Saaf
Gabriele Scalia
Marco Davì
Andrea Lena