Fondachello Valdina (ME): arrestati 2 truffatori seriali

Foto Conferenza Stampa Milazzo

Foto Conferenza Stampa MilazzoMolti esercizi commerciali della fascia tirrenica negli scorsi mesi hanno registrato delle allarmanti e spesso “costose” truffe commesse da due finti imprenditori barcellonesi. La coppia di truffatori, che nei mesi ha modificato e per certi versi evoluto le proprie tecniche di azione, riusciva in poco tempo a conquistarsi la fiducia di molti commercianti. In genere il loro modus operandi era il seguente : in un primo momento, effettuavano acquisti ripetuti in contanti anche se di piccoli importi, sempre dallo stesso esercizio commerciale. In questo modo conquistavano la fiducia del titolare e si accreditavano come imprenditori “seri”. Le vittime preferite erano rivendite di materiali edili, di ferramenta o comunque articoli all’ingrosso di tipo professionale, tutti esercizi dove, visto il periodo di crisi, c’è maggiore flessibilità nei metodi di pagamento. Una volta ottenuta la fiducia del titolare, spesso anche attraverso inganni, bugie e millantati crediti, i due chiedevano di poter pagare una grossa spesa con un assegno. La “mossa” veniva effettuata sistematicamente il venerdì, in prossimità di pranzo, quando le banche sono prossime alla chiusura e non è possibile fare nessun controllo se non il lunedì successivo. Ovviamente i due truffatori avevano già pronti BRANCATO Giuseppedocumenti e firme false. Una volta consumata la truffa i due sparivano nel nulla e al povero imprenditore di turno non restava altro che accorgersi che l’assegno era rubato e quindi privo di qualsiasi copertura. Gli imprenditori, spesso truffati per migliaia di euro, hanno cominciato a denunciare tutto ai Carabinieri di diverse stazioni della provincia di Messina. Tutte queste denunce di truffe, con modalità simili anche se con nomi e “particolari” diversi, hanno fatto scattare le indagini dei carabinieri della stazione di Fondachello Valdina agli ordini del maresciallo aiutante Carmelo Carbone. L’ultima truffa dei due barcellonesi, infatti, ha avuto un epilogo diverso. I carabinieri negli ultimi mesi avevano messo in guardia molti imprenditori sul rischio di questo tipo di truffa, ARCORACI Angeloeffettuando una vera e propria opera di formazione, svolta porta a porta direttamente presso vari punti vendita del territorio. Uno di questi imprenditori, che evidentemente aveva ben appreso “la lezione”, quando si è visto di fronte i due truffatori, invece di accettare il pagamento, ha preso tempo e ha chiamato i Carabinieri della stazione di Fondachello Valdina. I militari giunti in borghese, si sono finti addetti alle vendite di questa grossa rivendita di materiale edile, in modo da poter assistere alla flagranza del reato. Conclusa la vendita di diversi bancali di mattoni “forati” e altro materiale per l’edilizia, per un valore complessivo di circa 10mila euro, in cambio di 2 due assegni, i carabinieri intervenivano e arrestavano i due truffatori. Da ulteriori accertamenti è emerso, come previsto, che i due assegni erano provento di due furti. I due quindi venivano tratti in arresto in flagranza per truffa aggravata in concorso e per la ricettazione dei due assegni rubati, oltre che per falso e rifiuto di fornire le proprie generalità.
Scansato pericolo invece per il venditore che, a differenza di altri suoi colleghi meno accorti o forse meno fortunati, non ha subito nessun danno.
I carabinieri hanno intenzione non solo di fare luce su altri episodi analoghi ma anche di ricostruire che fine ha fatto tutta la merce asportata in modo fraudolento. In tale ottica. tutti gli imprenditori, sia che abbiamo denunciato truffe analoghe presso altri reparti, sia che non abbiano ancora denunciato, sono invitati a presentarsi alla stazione carabinieri di Fondachello Valdina .
I due truffatori, entrambi barcellonesi e già noti alle forze dell’ordine, che si identificano in ARCORACI ANGELO, 31enne, già sottoposto alla sorveglianza speciale di p.s con obbligo di soggiorno e BRANCATO GIUSEPPE 43enne, sono stati ristretti presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari.

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