Arnoldo Foà 100 anni oggi: Amava i Nebrodi, la Sicilia e Nino Ferraù

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di Mimmo Mòllica [24/01/2016]

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Arnoldo Foà
Arnoldo Foà avrebbe compiuto oggi 100 anni essendo nato a Ferrara il 24 gennaio 1916, concittadino di Vittorio Sgarbi, anche lui nato a Ferrara (8 maggio 1952). Arnoldo Foà è morto a Roma l’11 gennaio 2014. Se a renderlo famoso sono stati il teatro, il cinema e la televisione, dove si è rivelato e confermato grande interprete, a renderlo inimitabile sono state le famose registrazioni di “dizioni poetiche” e letture pubbliche in recital molto apprezzati: Dante, Carducci, Leopardi, Neruda, Garcia Lorca. Circa un milione di copie di vinili e cd vendute tra gli anni ’50 e ’60. Arnoldo Foà concittadino di Vittorio Sgarbi, dicevo. Aggiungo che tanto Foà quanto Sgarbi hanno ben conosciuto e apprezzato i Nebrodi.
Era il mese di giugno 1987, al largo della baia di Tindari, di fronte alla splendida insenatura dei laghetti di Marinello, era ancora in lavorazione il film ‘I Picari’ di Mario Monicelli, un film italo-spagnolo ispirato al romanzo spagnolo di autore ignoto del 1554 che racconta le tragicomiche disavventure di Lazarillo de Tormes, con Enrico Montesano, Giancarlo Giannini, Nino Manfredi, Enrico Montesano, Vittorio Caprioli e Giuliana De Sio, e le musiche curate da Lucio Dalla.
«Perchè proprio Lucio Dalla? Perché è un grande
appassionato di letteratura picaresca – disse Monicelli –
e poi non avete visto come si combina?
Proprio come un picaro!»
La conferenza stampa si era svolta proprio là, nella baia di Tindari, in provincia di Messina. Mentre il film era in lavorazione, il drappello dei giornalisti ‘sfidava’ le acque calmissime del mare Tirreno per salire a bordo della grande galera d’epoca ‘picaresca’, sulla quale si stavano effettuando le riprese.
Poco più in là, nel complesso turistico La Tonnara di Oliveri, dove fino a qualche decennio prima era veramente esistita una grande tonnara, con tanto di scannatoio e stabilimenti di confezionamento del tonno, eravamo in attesa di recarci a Galati Mamertino, io, Arnoldo Foà e l’attrice Loredana Scaramella.
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Nino Ferraù
Era il 1987, lo ripeto, e di lì a poco saremmo partiti per Galati Mamertino, dove Arnoldo Foà e Loredana Scaramella avrebbero recitato le poesie di Nino Ferraù tratte dal volume ‘Orme di viandante’, io avrei condotto la cerimonia.
Erano gli anni in cui annualmente, a Galati Mamertino, in provincia di Messina, dov’è nato il fondatore dell’ascendentismo, Nino Ferraù, si svolgeva la commemorazione del poeta con una manifestazione di buon livello. E quell’anno bisognava parlare di ottimo livello, considerata la presenza di Arnoldo Foà in qualità di interprete di quelle composizioni, nonché della Scaramella, bravissima attrice e raffinata dicitrice.
La partenza avvenne da Oliveri, dove ha sede il complesso La Tonnara. Giunti là dove bisogna scegliere che strada fare per raggiungere Galati Mamertino, ‘stoccammo’ per Mirto: il maestro Foà aveva chiesto a me che ero alla guida, di passare da Mirto, per vedere il luogo in cui avveniva la lavorazione dei marmi tipici duri locali e della cosiddetta “pietra scura”: “Un tempo erano 10 le cave esistenti, – spiegava a noi Arnoldo Foà – oggi ne sono rimaste solo cinque. Un tempo lo esportavano in Germania questo marmo, ma la sua non corretta utilizzazione fece crollare il mercato. Venivano usati per gli esterni questi marmi e non erano adatti, meglio per interni. E’ un marmo bellissimo, speciale. L’ho voluto per casa mia a Roma. Oggi per non correre rischi i marmisti e le segherie preferiscono adoperare marmi non del luogo e qua sempre meno si estraggono e si lavorano il Rosso e il Grigio San Marco, estratto a San Marco d’Alunzio e il rosso di Mirto estratto in loco. Era un bacino marmifero questo – spiegava Arnoldo Foà, come se ad essere dei Nebrodi fosse lui e non io”.
Che bellezza! Avrei sbagliato strada volentieri per restare ancora a lungo ad ascoltare le sue descrizioni, il tono della voce e il forbito eppure semplice parlare. Pure le previsioni del tempo, dette da lui, sarebbero stare per me occasione di fine ‘dicitura’. E strada facendo, man mano che ci si avvicinava a Galati Mamertino, era lui a ricordare e descrivere, quel paesino dei Nebrodi, il ricco patrimonio artistico: il palazzo De Spuches con la sua bella loggia e i due portali del Montorsoli (oggi divenuto centro museografico polivalente), le Chiese di S. Maria Assunta, con una tela del martirio di S. Agata di Pietro Novelli, la statua marmorea della Trinità e l’Annunciazione del Gagini; la Chiesa della Madonna del Rosario (con la splendida statua marmorea della Madonna della Neve di Antonello Gagini e la statua lignea di S. Sebastiano di scuola fiamminga del 1450), la Chiesa di S. Caterina, con la statua di S. Caterina del Gagini e il crocifisso ligneo di frà Umile da Petralia.
A Tindari, intanto, non erano ancora finite le riprese del film I Picari e la sera sarebbero venuti a trovarci Enrico Montesano e Giancarlo Giannini. In quegli stessi giorni era ospite della Tonnara pure Eleonora Vallone, figlia di Raf Vallone, e il maestro ne fu ben felice considerata l’amicizia.
A Galati Mamertino, Arnoldo Foà e Loredana Scaramella recitarono e incantarono la platea nutritissima. La Scaramella, vestita da turista non m’era sembrata bella. Quella sera mi apparve bellissima e di rilevante femminilità. La forza ‘politica’ della lirica di Nino Ferraù si espose in tutta la sua forza d’amore per la vita e d’accusa contro l’arroganza del potere e la sua mostruosità.
La bellezza è soltanto nei musei.
Soltanto nei Cimiteri è la pace.
Sempre al potere
i Mostri.
Il complicato e disperato rapporto dell’uomo con la Giustizia terrena, la ricerca della Libertà e la sua appartenenza al Sogno assai più che alla realtà; l’Onore, la Verità e il Genio, sempre in esilio, concretamente, come testimonia la fuga dei cervelli, ieri come oggi, in questo Paese dove “il Merito sul rogo” arde di condanna e vituperio eterno.
E la Bellezza, riconosciuta forse pure dai Mostri, gli stessi protesi ad assumere e manovrare le leve del potere, distruttori di bellezza e civiltà. L’accorato grido d’allarme (universale) lanciato qualche decennio fa, nella sua poesia Mappa Sociale da Nino Ferraù, il poeta di Galati Mamertino: poeta del mondo intero.
Arnoldo Foà è stato anche pittore, scultore, giornalista e scrittore, e per un breve periodo consigliere comunale a Roma per il Partito Radicale. Tra i volumi da lui pubblicati come autore ricordiamo (per tutti) “Autobiografia di un artista burbero” (Sellerio).

Mimmo Mòllica

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