I Carabinieri del Comando Interregionale “Culqualber” hanno solennemente commemorato la loro Patrona “Virgo Fidelis” con una S. Messa celebrata nel Duomo da S.E. Mons. Antonino Raspanti, Vescovo di Acireale e Amministratore Apostolico della Curia Vescovile di Messina.
La funzione religiosa, cui hanno partecipato numerose Autorità e famiglie di militari, è stata accompagnata dal canto del Coro “Gaudemus in domino” di Camaro diretto dal Maestro Aldo Beninati.
Al termine della celebrazione, letta la “Preghiera del Carabiniere”, il Gen. C.A. Riccardo Amato, Comandante Interregionale Carabinieri “Culqualber”:
– ha espresso il suo personale ringraziamento a Sua Eccellenza Monsignor Antonino Raspanti ed a tutte le Autorità intervenute che, in questo modo, hanno ancora una volta voluto confermare la loro stima, fiducia ed affetto nei riguardi dell’Arma, per il servizio reso alla comunità;
– ha rivolto un commosso pensiero ai caduti dell’Arma ed alle loro famiglie;
– ha rievocato il 74° Anniversario di un epico fatto d’armi: la Battaglia di Culqualber, nel corso della quale i Carabinieri dell’allora I Battaglione Mobilitato scrissero una delle pagine più fulgide e anche più dolorose della loro storia (in allegato la motivazione della Medaglia d’Oro al Valor Militare conferita alla Bandiera dell’Arma dei Carabinieri);
– ha commemorato la “Virgo Fidelis”, rammentando che l’11 novembre 1949 fu proprio Sua Santità Papa Pio XII a promulgare una “bolla” con cui stabilì che la Beatissima Vergine Maria, invocata col nome di Virgo Fidelis, sarebbe diventata “… massima Patrona Celeste dell’intera famiglia militare italiana chiamata Arma dei Carabinieri …“ e che sarebbe stata anche annualmente commemorata il 21 novembre, ricorrenza dell’eroica Battaglia di Culqualber con la quale i Carabinieri scrissero una delle pagine più fulgide della storia dell’Arma.
In una celebre omelia, Papa Giovanni Paolo II il 9 aprile 1983 in occasione della sua visita pastorale alla Scuola Allievi di Roma, nell’elogiare i Carabinieri per il loro attaccamento alla Virgo Fidelis, ne evidenziò le qualità che li contraddistinguevano, indicando, non a caso, per prima la “fedeltà allo stato” poi la “dedizione al dovere” e, quindi, lo “spirito di servizio”.
Il Generale C.A. Riccardo Amato, proseguendo, ha evidenziato l’attualità di quell’omelia del Pontefice, poiché colse appieno “lo spirito del Carabiniere”, ricordando tutti quei militari che “si sono sacrificati per il bene degli altri, mossi solo dal loro sentimento di fedeltà al bene comune”, garanzia per le Istituzioni e per tuffi i cittadini. Una fedeltà che consente ai Carabinieri di essere sempre presenti in prima linea a difendere, anche al di fuori dei confini nazionali, le collettività dalla violenza, dai soprusi, dalle ingiustizie.
Nel corso della mattinata, dopo la deposizione di una corona d’alloro al cippo della Battaglia di Culqualber all’interno della caserma “A. Bonsignore”, il Generale C.A. Riccardo Amato, in ricordo della “Giornata dell’Orfano” ha consegnato a tre Orfani assistiti dall’O.N.A.O.M.A.C. (Opera Nazionale Assistenza Orfani Militari dell’Arma dei Carabinieri) il Contributo di Studio Premio “Buon Profitto” consistente in un assegno e ha evidenziato l’importanza dell’Organismo che dedica tutte le sue energie a favore degli orfani dell’Arma. Fondato il 5 ottobre 1948 con decreto del Presidente Einaudi, l’Ente diede soluzione al complesso e delicato problema dell’assistenza alle famiglie dei numerosi militari scomparsi nella guerra, da poco finita, attraverso la realizzazione di istituti dove accogliere i giovani in particolari difficoltà o la corresponsione “assegni di studio” alle famiglie bisognose. Nei suoi 67 anni di vita, l’Opera, voluta dall’allora Capo di Stato Maggiore dell’Arma, Colonnello Romano Dalla Chiesa, padre del Generale Carlo Alberto, ha visto passare nei suoi ruoli oltre 30.000 giovani, di cui 13.000 nei collegi.