“Un Uomo a Metà” con Gianluca Cesale al Beniamino Joppolo

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Cesale_un_uomo_a_metàUn formidabile Gianluca Cesale entusiasma il pubblico dello Joppolo di Patti per la prima di Scenauda
Patti – Splendida cornice di pubblico pochi giorni fa al Beniamino Joppolo di Patti per la prima di “Scenanuda”: la rassegna di teatro e musica organizzata dall’associazione Filokalòn sotto la direzione artistica di Michelangelo Maria Zanghì. Sul palco Gianluca Cesale nei panni di Giuseppe, protagonista di “Un uomo a metà”, spettacolo di Gianpaolo G. Rugo diretto da Roberto Bonaventura e vincitore del “Napoli Fringe Festival 2015”. Interpretazione come sempre impeccabile quella dell’attore salernitano: come in “Mamma. Piccole tragedie minimali” (spettacolo interpretato allo Joppolo di Patti durante la prima edizione di “Scenanuda”), ancora una volta Cesale si è dimostrato una vera forza della natura, in grado di tenere gli spettatori con lo sguardo inchiodato sul palco per oltre un’ora.
Dirompente, a tratti esilarante, mai volgare, la pièce teatrale cucita addosso a Gianluca Cesale da Roberto Bonaventura racconta, in forma di monologo, la vicenda di un uomo alle prese con un’impotenza sessuale dietro cui si cela, nell’autocommiserazione rabbiosa di Giuseppe, una ineluttabile im-potenza del vivere. L’avvilente vita sessuale del protagonista diviene così il simbolo di una disperata, tragicomica condizione dell’uomo medio – a tratti fantozziana – che finisce per rimanere ingabbiata in una latente tensione al riscatto. Tensione che si risolverà, infine, nel gesto estremo di Giuseppe, il quale, imbrigliato nell’incapacità di scacciare i suoi fantasmi interiori, cederà ad uno scatto d’ira uccidendo involontariamente la sua promessa sposa. Il sesso, o meglio l’impossibilità di praticarlo pienamente, rappresenta dunque la cifra su cui misurare un’intera esistenza vissuta a metà strada tra la triste realtà e un desiderio di rivalsa mai sopito, eppure, allo stesso tempo, mai cavalcato fino in fondo. L’unico spiraglio sembra essere rappresentato dall’inespressivo sorriso di una minuta prostituta orientale che offre a Giuseppe, anche solo per una notte, la speranza di potercela fare; l’illusione di poter finalmente guardarsi allo specchio e sentirsi un uomo vero.
In attesa del secondo attesissimo appuntamento – in programma giovedì 22 novembre con “Bar” della compagnia “Scimone Sframeli” – da registrare l’eccezionale risposta del pubblico pattese, in netto aumento rispetto allo scorso anno, grazie anche ad un evidente incremento degli abbonati, più che raddoppiati rispetto alla seconda edizione. Insomma, la sfida di Scenanuda è stata lanciata e il pubblico del Beniamino Joppolo ha già raccolto il guanto.

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