“DOLORE E SPERANZA” di Giuliana Scaffidi

pratoverde

Ieri mattina, alle prime luci dell’alba, ecco risuonare, nella nostra comunità ,un grido di morte.
E’ nato così questo nuovo giorno, con un assordante grido di dolore.
Sono forse l’unica a non essere titolata, non sono mamma, ma il mio cuore, contrito e sofferente, mi impone di mettere su carta quanto ho nel cuore.
Non posso accettare una morte senza motivazione alcuna, non posso accettare giovani stesi a terra, privi di vita.
Tutto finisce là…nel buio…ed oggi la vita appar continuare sotto i soliti ” fasti” di agosto, mentre il dolore lo avverto in ogni dove.
Non è possibile accettare una fine assurda di chi spera nel futuro; di chi in ogni vivo angolo della vita vi ha riposto la speranza.
Una speranza spezzata dall’assurdo convogliarsi di situazioni a noi lontane, sconosciute, non insegnate.
Perchè la morte bussa ed entra indisturbata. E si rimane inermi, impassibili.
Il dolore pervade come una sirena che non smette di suonare.

pratoverdeSo che il luogo preposto per loro, oggi, è il paradiso, vittoria dei buoni.
Angeli del paradiso.
Ai giovani che hanno assistito alla tragedia, ai giovani che vivono forse non conoscendo il vero significato della vita, ai giovani che si fanno idolatrare dall’alcol, dico di amare la vita, di vedere in essa lo splendore e trovare in essa il significato più profondo.
Agli insegnanti ed ai testimoni di Dio chiedo di parlare ai giovani della vita, di spiegare loro il significato profondo dell’umanità, oggi sbandata e in cerca di riferimenti.
Parlate loro della morte, spiegate il triste inghippo che porta a bussare ad una porta non ancora ingiallita dal tempo.
Parlate di Dio e della fede. Raccontate loro il cammino di Dio. Dite loro di stringere la mano di Dio e credere. Non nel niente, ma credere in se stessi perchè il valore dei giovani è il patrimonio dell’umanità e come tale va tutelato.
Parlate loro di Amore. Fatelo con Amore. Fatelo con dolcezza. Cullate i loro pensieri ed i loro sogni. Non stroncateli, ravvivateli con la vostra ed importante presenza.
Siate genitori e trovatevi amici.
Siate la gioia e non la cupidigia, la lussuria, la viltà.
Bisogna parlare della morte e nel contempo insegnare loro l’amore per la vita. Questa vita che impone surrogati e non si sazia mai di un’alba che sta per spuntare.
Di un’alba che dice di credere nel giorno nuovo,
un giorno migliore.
L’umanità sta disgregando il proprio valore e spesso trova riparo nella morte. Morte incontrollata, sicuramente non voluta,
ma avvenuta.

Dite, comunicate, sorridete,non allontanatevi dai provvedimenti.
Date loro la possibilità di vivere con impegno e con il sorriso.
Sono una del cerchio. Tendo la mano ed ho il vostro stesso cuore contrito, ammalato da una sofferenza che non si placa il giorno dopo ne’ il giorno che muore.
E chiedo giustizia, regolarità, amore per loro.
Per questa generazione che non vuole assolutamente morire, ma che non sa vivere il proprio tempo nella stretta di mano e nel sorriso perenne.

Giuliana Scaffidi

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