Una lettera scritta da un grande uomo e indirizzata a una GRANDE DONNA
GRAZIE ANNA RITA
Il 21 Maggio alle 11.10, Anna Rita è andata in cielo, lasciandoci più poveri e soli e con un vuoto veramente incolmabile.
Sono riuscito a vederla gli ultimi istanti della sua vita ed il suo viso e i suoi occhi che volevano comunicare hanno lasciato un segno nel profondo del mio animo.
Erano questi gli occhi di una bimba, la stessa che a dieci anni si era avvicinata allo sport e con la quale nel tempo si era instaurato un rapporto che andava oltre quello meramente tecnico di atleta e allenatore.
Crescere in una piccola società di paese non è semplice e solo un solido rapporto umano consente di continuare nel tempo e coltivare sogni e desiderio di crescita.
Anna Rita è stata l’atleta che ogni tecnico vorrebbe allenare, sensibile, tenace, motivata, con la quale le varie difficoltà di crescita si superavano seguendo le sue intuizioni ed affidandosi al suo immenso cuore.
Ricordare i vari momenti delle prime competizioni di Anna Rita, i primi commenti di addetti ai lavori vari “E’ bravissima, ma è troppo piccola”, la supponenza di ambienti tecnici di città, a distanza di tempo, fanno veramente sorridere.
Non sapevano chi era Anna Rita, cosa avesse dentro, anche chi scrive, l’ha scoperto passo passo, di fronte ad una atleta che ora definiscono GIGANTESCA.
Anna Rita era una atleta vincente, che non era appagata da un piazzamento e cercava sempre il massimo, certamente anche di fronte a difficoltà presenti nella carriera di una atleta.
Il messaggio che ha lasciato per tutti noi e per un territorio, spesso superficiale e distratto, è incredibile, SI POSSONO COLTIVARE E REALIZZARE I SOGNI SE CI CREDIAMO E LAVORIAMO DURAMENTE PER RAGGIUNGERLI.
Gli ultimi periodi della tua malattia, Anna Rita, sono stati duri e tremendamente dolorosi, ma tu con Pietro e i tuoi tre gioielli Federico, Eduardo ed Alberto cercavi di lottare come la tua indole ed il tuo carattere ti portavano a fare in ogni momento.
Penso con infinita tristezza, al tuo incedere malfermo e alle tue gambe che ti sostenevano a stento, quelle stesse gambe che facevano quasi 4 passi al secondo quando nelle tue imprese sportive letteralmente stritolavi le tue avversarie e raggiungevi la vittoria, frutto di una determinazione incredibile.
Ora siamo tutti più poveri.
Io percorrendo le nostre strade, mi ritroverò solo come mai, ad attendere i tuoi passaggi agli incroci, tra le macchine, nelle salite, percorsi nei quali hai costruito le tue grandi imprese, tra lo stupore e la meraviglia di chi non ti conosceva.
Grazie Anna Rita per quello che ci hai dato e che mi hai dato. Resterai sempre nei nostri cuori, dove le tue imprese e la tua vita hanno illuminato di luce immensa il nostro territorio e lo sport in generale.
Il tuo Prof.