Interessante convegno a Capo d’Orlando su alcol e il mondo femminile

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alcol-abusoVenerdì 15 maggio si è svolto un interessante convegno alla biblioteca di Capo d’Orlando, sala ” Tano Cuva ” nell’ambito delle manifestazioni legate alla donna.
Organizzato dall’Associazione “Metavivendo”, un Associazione di volontariato, molto presente sul territorio. Sensibile alle problematiche femminili ha organizzato un convegno sul tema : ” L’ Alcol e il mondo femminile. Una nuova e emergenza sociale .”
Sono intervenute:
l”Assessore alle Pari Opportunità e Presidente Commissione P.O. Comune di Capo d’Orlando, la dott.ssa Cettina Scaffidi.
Il Consigliere Comunale la dott.ssa.Daniela Trifilò, Componente Commissione. P- O. Comune di Capo d’ Orlando.
Hanno relazionato il dottor Lorenzo Piani, psicologo, esperto di disturbi del comportamento alimentare e dipendenze.
La dott.ssa Giuliana Scaffidi, psicopedagosta, esperta nei disturbi del comportamento e delle dipendenze.
Le letture sono state affidate alla dott.ssa Francesca Pietropaolo e alla dott.ssa Linda Fregapane.
Gli argomenti trattati, anche perchè argomenti di testo, rigurdano la donna e l’abuso di alcol. Cause, interventi e soluzioni.
Si è sentita la necessità di affrontare questo tema proprio per l’emergenza sociale che incombe. Il consumo e l’abuso delle bevande alcoliche rappresentano un fenomeno approdato nell’ultimo ventennio nell’universo femminile. Percentuale in netto rialzo, pur se il fenomeno viene ancora tenuto “sotterraneo”, in quanto rimane spesso dentro le mura domestiche, causa principe dell’uso del surrogato. Non vi è un’età stabilita, ma certamente vi è un picco per le donne .
Questo si colloca in Italia tra i 35 e 50 anni ed è in aumento ai giorni nostri il bere in età adolescenziale.
Certamente non può e non deve passare inosservato che, l’ organismo femminile, a differenza di quello maschile, presenta una maggiore sensibilità e vulnerabilità fisiologica.
L’uso di alcol nella sfera femminile , oggi, come si evidenzia sopra è in netto rialzo, tanto da considerare il problema un grosso problema sociale. Ed è da questo che bisogna partire, facendo un’attenta analisi psicologica e sociologica.
L’alcol può provocare sbalzi di umore, può esasperare ulteriormente l’aggressività, ma anche determinare tristezza e depressione. Le donne che bevono, oggi, hanno maggiore probabilità di diventare vittime di aggressioni fisiche o sessuali, in quanto, sotto l’effetto dell’alcol sono più indifese.
Nei confronti della donna con difficoltà e dipendenza da alcol esiste un atteggiamento molto colpevolizzante, pertanto le donne con problemi di alcol vivono l’isolamento sociale maggiormente rispetto agli uomini. Accade alle volte che il problema si posterga senza farsi riconoscere per anni e solo dopo un problema di natura fisica viene allo scoperto.
E’ un problema che non va sottovalutato, bisogna sempre tenere conto di atteggiamenti e modi inusuali, che sono proprio il campanello d’allarme di una situazione che tende a degenerare.
Vi sono pregiudizi sociali, ed ovviamente questi, fanno si che il problema venga allo scoperto dopo anni di ” convivenza con l’uomo”, o addirittura si tende a mantenerlo vivo, ma isolato in casa, proprio per paura di una ritorsione sociale. L’alcolismo femminile si consuma sempre in primis, tra le mura domestiche, ed il problema oscilla tra colpa, solitudine e carenza affettiva, pertanto di attenzione.
Da un punto di vista psicologico, la donna, in seno alla società assume responsabilità che spesso diventano motivo di sopravvivenza inadeguata.
Le donne spesso quindi bevono di fronte ad una incapacità a scegliere o ad affrontare un conflitto. La donna si rivolge all’alcol per la sua azione contenitiva, infatti la depressione si riscontra nelle donne alcoliste in una percentuale più alta rispetto agli uomini. Le donne, sia casalinghe che lavoratrici, quindi arrivano all’alcol principalmente per motivi legati a conflitti personali, per cui problemi di natura privata,sviluppando una sorta di alcolismo “reattivo”.
I centri specializzati registrano una bassa percentuale di richiesta di aiuto, proprio perchè la vergogna e la non accettazione del problema, qualche volta anche da parte dei familiari, spesso induce l’alcolista a non reagire ed a “conservare bene ” la propria fragilità, tanto latente purtroppo dannosa.

Giuliana Scaffidi

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