Patti: Scenanuda, resoconto di una stagione in bilico tra avanguardia e tradizione

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Il-teatro-Beniamino-Joppolo-di-PattiPatti – «Mercoledì sera si è conclusa la seconda edizione di Scenanuda al teatro comunale di Patti. E’ stata una stagione meravigliosa e vorrei ringraziare tutti di cuore: gli artisti, il pubblico e i miei più stretti collaboratori: Chiara Pollicita, Franco Zanghi, Marta Maria Concetta Tracea, Maria Melita, Nino Ferraro, Giuseppe Tramontana, Alessandra Rinaldo e Nicola Baragona». Queste le parole del direttore artistico Michelangelo Maria Zanghì a margine dell’ultimo spettacolo stagionale di Scenanuda, “Standard Jazz Concert”, che ha visto esibirsi sul palco del Beniamino Joppolo di Patti quattro artisti dall’indiscusso talento: Stefano Sgrò (Batteria), Francesco Pisano (Pianoforte), Pino Garufi (Contrabbasso) e Ivana Alicò (Voce).
Di fronte ad una platea rapita, il quartetto ha eseguito alcuni tra gli standard più famosi del repertorio classico jazz, spaziando da Gershwin a Jobim e interpretando brani di giganti come Rodgers, Berlin e tanti altri. «Abbiamo affidato alla musica e ad un quartetto di comprovata esperienza la serata conclusiva di Scenanuda. E a quanto pare il pubblico ha dimostrato di apprezzare parecchio», ha dichiarato il direttore artistico.
Da registrare, sull’intera rassegna organizzata dall’associazione Filokalòn, un aumento del 66,6% di abbonati rispetto alla prima edizione e la soddisfazione di aver creato un movimento culturale di gente che ha scoperto nel teatro un luogo fisico e ideale da cui ricavare emozioni. Ogni spettacolo, triste o allegro, immediatamente comprensibile o irriducibilmente criptico, ha fornito occasioni di confronto e di scambio, animando un proficuo dibattito culturale in seno alla comunità degli amanti del teatro e della musica.
Sul fronte teatrale, entusiasmante “Turi Marionetta” di Savi Manna, particolarmente applauditi “Due” di Roberto Bonaventura e “Fimmina Morta” di Federica Antonuccio. Grande l’apprezzamento dimostrato anche per “Una notte di Salomè” di Gianni Fortunato Pisani e per l’avanguardistico “Vedettes” di Domenico Cucinotta. Sul fronte musicale applausi a scena aperta per “L’amore sacro e l’amor profano” di Michele Zanghì e Chiara Pollicita, senza dimenticare le eccezionali performance della “Corale Polifonica Palestrina”, della Brass Band e del quartetto di Standard and jazz esibitosi mercoledì sera.
Adesso, però, tocca rimboccarsi le maniche in vista della prossima stagione. Appuntamento rimandato, quindi, alla terza edizione di “Scenauda”.

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