Col tributo a De Andrè i Ledemiùs incantano il pubblico del Beniamino Joppolo

Ledemiùs

LedemiùsPatti – Insolito, emozionante, coraggioso. Ecco tre aggettivi per descrivere “L’amore sacro e l’amor profano”, lo spettacolo – tributo a Fabrizio De Andrè del duo Ledemiùs – al secolo Michelangelo Maria Zanghì e Chiara Pollicita – andato in scena in prima nazionale mercoledì sera, 25 marzo, al teatro Beniamino Joppolo di Patti nell’ambito della rassegna teatrale “Scenanuda”, organizzata dall’associazione Filokalòn sotto la direzione artistica dello stesso Zanghì. Insolito per l’originalità con cui i due artisti si sono approcciati alla produzione del cantautore genovese: musicista lei, attore lui, hanno interpretato i brani del grande Faber sganciandone il testo dalla musica, nel tentativo, riuscitissimo, di restituire purezza alla straordinaria vena poetica del cantautore. Emozionante per la capacità di sfiorare in profondità i temi più cari a De Andrè e di restituirli al pubblico in tutta la loro verità; nudi, senza filtri di sorta o distraenti artifici scenici. Coraggioso, infine, per la consapevolezza di potersi esporre al giudizio impietoso di una fetta di pubblico visceralmente legata alla produzione artistica di un gigante della musica italiana del ‘900. Coraggio che a fine spettacolo è stato ben ripagato da una platea entusiasta. Impeccabile Chiara Pollicita, in grado di sfiorare le corde della sua chitarra acustica, proponendo un vastissimo repertorio classico, senza mai risultare invadente nei confronti della voce recitante. Magnetico Michelangelo Zanghì, bravissimo nel tenere il pubblico con gli occhi incollati al palcoscenico per oltre un’ora. Nel complesso un’interpretazione lucida, mai sopra le righe, profondamente rispettosa dell’artista a cui il tributo si rivolge. Per il duo Ledemiùs è buona la prima.

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