Miss buca 2014.
Vi sono tanti elementi che fanno stare insieme una coppia, fra questi, il più importante, è l’Amore. Ripercorrendo tracce storiche , questo nobile sentimento è stato trattato da grandi poeti, i quali hanno fatto scritto trattati. Ma non è solo nella coppia che l’Amore trionfa. Anche per il luogo natio, non meno importante sono state scritte pagine nostalgiche. Questa forma di amore si presenta sempre con un bel vestito, indossato con grazia ed eleganza, come quello che Gioiosa Marea ha indossato per tanti anni, su delle passerelle , le cui recensioni sono state fondamentali per l’alto numero di presenze turistiche. Non si poteva fare altrimenti, si era proprio costretti a scrivere di numeri e positività. Vi era una spiaggia attrezzata, un mare limpido, pulito, una pulizia oltremodo esagerata di tutto quello, di cui oggi, in modo inappropriato chiamiamo Turismo. Oggi deteniamo un primato: quello del non ritorno. Non posso dire con certezza se Gioiosa Marea nasce come paese turistico o paese a vocazione turistica, ma chi prima di me dibatteva sul tema “Turismo”, ha sempre confermato che lo era, lo è stato, con una notevole dispersione, oggi, di conquiste e primati che non sono mai riusciti ad avere i paesi viciniori. Questo tocca i punti nevralgici di chi ha competenza turistica e di chi si avvale di un indotto per lavorare e vivere.Ma non è certo questo il senso. Quello rimane relegato fra quattro mura e ben vengano i numeri, che senz’altro fanno somma, permettendo di asserire che per i tanti posti letto, Gioiosa Marea, può affermarsi paese turistico. Non sono certamente questi i presupposti per un buon turismo, o per identificare un paese turistico. Sicuramente una buona promozione potrebbe essere quella di istituire concorsi di bellezza, che vanno tanto di moda e di cui Gioiosa può vantare primati unici. Io proporrei all’Amministrazione di istituire il premio/bellezza MISS BUCA 2014. Non avremmo rivali. Sarebbe la nostra carta vincente, con uno slogan di tutto rispetto: “ad ogni passo un saltello”.
Vi sarebbe un’affluenza turistica mai avuta. Non potremmo contenere tal numeri e soprattutto potremmo vantare un primato unico. Siamo stati gli antesignani in tutti, lo saremo anche per essere il primo paese ( non se ne trovano come il nostro) ad avere più buche . Il grande problema lo avrebbe però la giuria. Le buche sono talmente tante e in ogni dove, oltre ad essere di una bellezza struggente, che la valutazione non potrebbe essere oggettiva. La nota dolente la troviamo nell’utilizzo delle scarpe. Niente tacchi a spillo. E converrete con me che senza tacchi, la bellezza perde di consistenza.
Come d’altronde l’ha persa Gioiosa. Grazie a mano maestre. Non è certo una bella immagine quella che diamo agli pseudo turisti, che in un modo o nell’altro, tendono a voler fare un percorso paesaggistico a Gioiosa Marea.La stagione estiva è alle porte, per i paesi comunemente definiti turistici , la stagione è già iniziata da tempo, da tanto tempo. Questo il bollo “ marchio” ( non solo il Murgo)che ci differenzia. Altre sono le componenti e, malgrado la visibile bellezza del nostro paesaggio, non siamo riusciti ad innalzare la quota. Questo fa dedurre che Gioiosa Marea non ha tutto. In primis non ha le alternative che servono al turista per diversificare il proprio soggiorno, oltre ad una considerevole e ingente precarietà dei servizi.Per accedere a tale “ condizione”, bisogna che si faccia opera di sensibilizzazione, che ci si faccia portavoce di incontri e di proposte che inducano l’operatore commerciale a rivedere quanto costruito sin’ora.
Ma tematiche turistiche non sono ovviamente solo queste. ( Non cito volutamente la spiaggia ancora inattiva, sporca e non accessibile. I depuratori mancanti , servizi turistici chiusi nei periodi in cui dovrebbero rimanere aperti, etc. etc. etc.). L’abbellimento strutturale, oggi tenuto in seria considerazione in tutti i paesi turistici, nel nostro territorio lascia spazio all’incuria. Abbiamo un Canapè di tutto rispetto, un verde che sembra dare spunto al pittore di passaggio, di imprimerlo sulla propria tela, grazie al lavoro meticoloso di un giardiniere professionista, ma questo contrasta con lo sconnesso manto della passeggiata, ( lato mare), che rappresenta motivo di vergogna per i gioiosani e per i turisti.
Le panchine e la ringhiera, versano in condizioni proibitive. E questa dovrebbe essere Amministrazione ordinaria. A Maggio? Chiunque desideri passare del tempo a Gioiosa Marea, se non vuol rimanere dentro le quattro mura delle strutture, visitandola, non potrà desumere che a questi livelli neanche i paesi del terzo mondo. Questo non rientra nella buona organizzazione del truismo, ne nella seria considerazione del lavoro quotidiano di manutenzione che si dovrebbe fare. Questa cartolina, bella moda una parte, angusta dall’altra, non è certo gradevole alla vista, e una fonte di impressione è avere un buon biglietto da visita. Non è certo vendendo fumo che attireremo , perché sarà una toccata e fuga con un non ritorno. Il passato non è certo questo che ci ha lasciato. Se poi siamo stati capaci di dileguarlo e di parlare di fumo…
E’ questo ciò che dobbiamo evitare e soprattutto fare un attenta sorveglianza. In amore anche l’occhio vuole la sua parte, ed oggi, è troppo difficile innamorarsi di Gioiosa Marea. Oggi, non possiamo più confermare che , malgrado notevoli “ attributi”, Gioiosa possa continuare ad essere la splendida Perla del Tirreno. Gioiosa Marea ha bisogno di rinnovarsi, di riempirsi di colori e profumi, di note magiche e togliersi questi abiti sbiaditi. Gioiosa vuole partorire nuovi figli del Turismo, che portino scelte e programmazione. Gioiosa vuole essere riconosciuta protagonista assoluta e non terra di nessuno. Gioiosa, questa solare terra, oggi non ha un porto ove attraccare. E’ innegabile che possiamo riemergere da una terra mal nutrita. Questo che ho appena citato serve solo come prologo, per l’epilogo, ci penserà l’avvenire. Gioiosa, oggi disarmata, chiede di variare la mente perché essa è come un paracadute che funziona solo se si apre. Ed allora Viaggiate, abbandonate la regolarità delle azioni, la routine drammatica dell’ordinario e aprire le vostre menti. Questa accorata esternazione è frutto di non accettazione. Gioiosa non meritava questo degrado, Miss o non Miss.
di Giuliana Scaffidi