Filippo Puglia poeta , “Al Sangiorgese”

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AL SANGIORGESE

Non vi fu luogo tanto incantevole
e suggestivo nel suo insieme.
Monti, torrenti e mare
ne delimitano i confini
e le acque fan risplendere
all’orizzonte le sette sorelle.
Non v’è luogo sì tanto soave,
ove l’uomo passivo e inetto
pose le proprie membra inerti
a osservar le altrui opere,
tanto da farlo divenire spento.
La natura bendata e prodiga
dona meraviglie e perle
in modo da rendere il luogo
eccelso e sublime.
Ma l’uomo avido e possente
non colse a proprio vantaggio
il candore di tale assemblaggio.
Egli credette d’esser supremo
sì da mirar alle vili ricchezze,
assai care per il viver quotidiano
di colui che è povero d’animo;
e trascurò la natural potenza
che perle e meraviglie
dona e toglie con veemenza.
Il mare irruente erode e modella
la terra dell’uomo insolente,
come squalo vorace
che addenta la preda;
così la forza dell’onda
devasta l’operato di chi
sol al denaro si protenda.

Filippo Puglia

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